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Sassuolo-Napoli: 1-2. "Finalmente!!!" di Giovanni Spinazzola

22 Dicembre 2019 23:58 —

Buona la seconda. Gennaro Gattuso conquista il suo primo successo sulla panchina del Napoli alla seconda uscita ufficiale, con una rimonta rocambolesca che, però, lascia ben sperare per il futuro, per un 2020 che dovrà essere l’anno del riscatto. Contava vincere stasera, ed il successo è arrivato tra mille difficoltà ma con una ripresa da grande, grandissima squadra. È sembrato, a tratti, di rivedere il vecchio Napoli, quello capace di mettere sotto qualsiasi avversario, quello sciupone e poco cinico ma travolgente e strabordante. Una squadra in crescita, sicuramente un bel segnale in vista di un gennaio in cui Gattuso sfiderà le prime tre della classifica in un mese. A dare la carica, la grinta in panchina del tecnico e quella in campo del calciatore più somigliante al Ringhio centrocampista; ci riferiamo, naturalmente, ad Allan che – con un’azione da vero bomber – forse ha cambiato la stagione del Napoli. Spalle alla porta, controllo del pallone e gol pazzesco sotto la porzione di stadio occupata dai tifosi azzurri; lì la squadra si è sbloccata, ha capito che non poteva certo continuare così. Ne è nata una mezz’ora furiosa, con Insigne e compagni capaci di chiudere nell’area di rigore i neroverdi, presi quasi a pallate, con Pegolo a mettere pezze a destra e sinistra, trovandosi calciatori azzurri spuntare fuori da ogni zona. Un Napoli a due facce; nel primo tempo una squadra inguardabile, vittima delle sue paure e delle sue ansie, ed ovviamente sotto nel punteggio colta da autolesionismo puro. Ha piovuto ancora sul bagnato sugli azzurri, con una difesa incerottata diventata d’emergenza totale con il ko di Luperto; fuori il centrale, dentro Hysaj e Di Lorenzo adattato centrale. Nella ripresa almeno tre interventi super di Pegolo, un rigore negato agli azzurri (a proposito, ma di preciso, quand’è rigore? Perché proprio non riusciamo a capirlo, ndr), una traversa di Callejon, un gol annullato ed il 2-1 al 94’, più che meritato. Certo, il Napoli è ancora malato, come ha spiegato benissimo Gattuso nel post gara; gli errori sono ancora evidenti, con la squadra che a centrocampo proprio non gira. Fabian Ruiz, nel ruolo di regista, non convince e non è un caso come lo spagnolo sia stato il peggiore in campo; Allan, invece, da mezz’ala diventa più letale di un’incursore del col moschin. Serve, quindi, un play e ridare solidità ad una difesa molto simile ad un colabrodo. L’ingresso di Elmas ha dato più verve alla mediana, con Callejon ed Insigne positivi nel secondo tempo. Gattuso, poi, ha imparato già dai suoi errori e si è regolato di conseguenza; Mertens – stavolta – è entrato per Milik (uno dei migliori, è bene dirlo) con la squadra rimasta sul 4-3-3 senza cambio modulo, come accaduto la settimana scorsa contro il Parma. Si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel; il tecnico è pronto a lavorare anche andando incontro ai suoi calciatori, la squadra deve proseguire sulla falsariga del secondo tempo di stasera. Sei i giorni di riposo, poi si tornerà a Castel Volturno in vista di un gennaio davvero super intenso, ad altissimo coefficiente di difficoltà; la svolta – insieme al mercato – ci può essere, per il De Profundis, meglio aspettare.  

22 Dicembre 2019 23:58 - Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre 2019 23:58
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