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Scudetto e Champion's Leaugue decisi in un sol colpo da un signore di Schio. Scandalo mondiale

30 Aprile 2018 09:11 — I giornali stranbieri: “La Juve ha scippato lo Scudetto al Napoli”, “Escàndalo en el Meazza”, “Napoli vieni a giocare nella Liga, l'Italia non ti merita”, “Orsato vergognoso”, “El fùtbol italiano està corrupto”.

Il campionato si è chiuso sabato sera a San Siro; ad assegnare lo scudetto non è stato un campionato regolare ma un signore di Schio, tale Daniele Orsato, professione arbitro. Uno dei migliori fischietti italiani (figuratevi il peggiore) insieme a Rocchi (lui si, il miglior nostro prospetto, tant’è che sarà l’unico a volare in Russia al Mondiale), protagonista assoluto in Inter-Juventus. E già qui la prima stonatura; un arbitro davvero bravo nemmeno si nota, se addirittura è il man of the match è chiaro come qualcosa non quadri. Calciopoli è finita, non esiste più la malafede, gli arbitri possono sbagliare, si dice. Già, tutto giusto, però si è sempre a commentare errori a senso unico, con un occhio di riguardo in direzione Torino, sponda bianconera. Eh sì, perché gira e rigira chi usufruisce delle sviste è sempre lei, la Juventus. Il tutto nonostante l’introduzione del VAR, la moviola in campo a mezzo servizio. Ecco quindi, sorgere dubbi ed una domanda più che lecita: se la malafede non esiste, perché gli arbitri continuano a sbagliare a favore della Juve? Come si può spiegare ad un bambino, ad un’adolescente, gli orrori commessi da un uomo su un campo di calcio che, fischietto in bocca, si sente padrone assoluto del mondo? Le risposte non le abbiamo, anche perché è davvero difficile trovarne. Il sig. Orsato di cui sopra sabato ha compiuto un vero capolavoro, indirizzando – in un colpo solo – lotta scudetto e Champions League. Ha affossato l’Inter con un paio di decisioni assurde, dettate dall’incoerenza più totale, inspiegabile. Vecino è stato espulso al 18’ per un fallo violento su Mandzukic, mentre Pjanic ha goduto dell’immunità assoluta; il bosniaco, infatti, può giocare a kung fu con gli avversari (Rafinha in questo caso) e passarla liscia sotto gli occhi dell’arbitro; era già ammonito il centrocampista bianconero, ha potuto commettere due falli da giallo senza essere sanzionato. Evidentemente nel calcio nostrano esistono figli e figliastri. Orsato ha mostrato grande sensibilità anche nel non espellere Barzagli; anche lui ha usufruito della stessa immunità ad appannaggio del compagno e di tutti i giocatori della Juve (visto Oliver? Così ci si comporta, brutto cattivone che non sei altro! I rigori ed i rossi non vanno assegnati contro la Juve, al massimo a favore). Il campionato italiano deve avere un unico padrone, la squadra bianconera, e si può lottare dal secondo posto in giù, per l’Europa e la salvezza, nulla più. Se ne accorge ogni anno una tifoseria diversa; è toccato all’Inter, al Milan, poi alla Roma ed infine al Napoli. Nessuno è riuscito a spuntarla, perché semplicemente non si può. Orsato ha così a suo modo voluto ricordare il ventennale del famoso Juve-Inter del 1998, quello dello scontro tra Iuliano e Ronaldo non sanzionato con il rigore da Ceccarini, arbitro di quella sfida; nessun penalty nello scontro diretto, quello del possibile sorpasso dei nerazzurri sui bianconeri. Come finì? Manco a dirlo, vinse la Juve partita e campionato. E quindi tanti complimenti al fischietto di Schio, inadeguato più che mai, a Valeri – arbitro al VAR – ed agli assistenti, perché la Juve vincerà lo scudetto a discapito del Napoli e l’Inter – molto probabilmente – non andrà in Champions League. Il tutto, ovviamente, sotto gli occhi di tutto il mondo, più scandalizzato che mai. Il nostro campionato è finito sulle pagine dei giornali e siti stranieri e l’immagine è decisamente opaca, scura. “La Juve ha scippato lo Scudetto al Napoli”, “Escàndalo en el Meazza”, “Napoli vieni a giocare nella Liga, l'Italia non ti merita”, “Orsato vergognoso”, “El fùtbol italiano està corrupto”, alcuni dei commenti di tifosi apparsi sui giornali spagnoli. Insomma, non proprio una buona notizia: il Presidente della Lega Calcio Gaetano Miccichè, quello straordinario della FIGC Fabbricini ed il numero uno del CONI Giovanni Malagò ci pensino bene. Continuare su questa strada ne vale davvero la pena?

Giovanni Spinazzola

30 Aprile 2018 09:11 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile 2018 09:11
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