28 Marzo 2024 - Aggiornato alle 20:58
CRONACA

Sentenza della Corte Costituzionale estende benefici dell’esclusione della punibilità per reati tenui. Da oggi più difficile andare in carcere se il legislatore non corre ai ripari

23 Luglio 2020 12:02 —

La causa di non punibilità della “particolare tenuità del fatto” è applicabile al reato di ricettazione attenuata, previsto dal secondo comma dell’articolo 648 del codice penale, e a tutti i reati ai quali, non essendo previsto un minimo edittale di pena detentiva, si applica il minimo assoluto di 15 giorni di reclusione. È quanto ha affermato la Corte costituzionale con la sentenza n. 156 depositata oggi (relatore Stefano Petitti), dichiarando l’illegittimità costituzionale dell’articolo 131-bis del codice penale, là dove non consente l’applicazione dell’esimente ai reati per i quali non è stabilito un minimo edittale di pena detentiva e tuttavia è previsto un massimo superiore a cinque anni. La Corte ha osservato che, con la scelta di consentire l’irrogazione della pena detentiva nella misura minima assoluta (15 giorni di reclusione), il legislatore ha riconosciuto che alcune condotte possano essere della più tenue offensività. Per esse, quindi, è irragionevole escludere a priori l’applicazione dell’esimente.

Ciò, praticamente, significa che d’ora in avanti se qualcuno commette un reato, anche piuttosto grave, per il quale non sia prevista però un limite minimo di pena, potrà farla franca lo stesso beneficiando dell’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto.

La Corte, nello specifico, affrontando il caso di una ricettazione, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dall’istituto della particolare tenuità del fatto, nella parte in cui non permette l’applicazione dell’esimente ai reati per i quali non è stabilito un minimo edittale di pena detentiva e tuttavia è previsto un massimo superiore a cinque anni.

Ad esempio, la ricettazione particolarmente lieve è punita con la reclusione sino a sei anni ma non essendo prevista una pena minima, che in assenza di espressa indicazione, è fissata per legge in 15 giorni di reclusione, la Consulta ha stabilito che possa applicarsi l’istituto della particolare tenuità del fatto, escludendo così la condanna.

23 Luglio 2020 12:02 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio 2020 12:02
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