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POLITICA

Stato-mafia: Laboccetta, "Anche Chelazzi era arrivato a un passo dalla verità, ma una tragica morte se lo portò via" 

25 Settembre 2021 14:38 —

“Che la trattativa Stato-mafia non vi fosse mai stata, lo intuii molti anni fa, da deputato, allorché facevo parte della Commissione parlamentare Antimafia.

Le carte, finora "mute", ora parlano, eppure stanno ancora in quegli archivi. Ma molto prima di me un grande giudice, Gabriele Chelazzi (articolo di Dagospia del 2012), morto in circostanze tragiche in una caserma della Guardia di Finanza di Roma nella notte fra il 16 e il 17 aprile 2003, era arrivato ad un passo dalla verità.

Fu il Governo Ciampi, con i suoi ministri Conzo, Mancino and company, dietro l'accurata regìa del Presidente Scalfaro, che volle dare un "segnale di alleggerimento alle organizzazioni criminali". E con vari provvedimenti tolsero il 41 bis a circa mille criminali, appartenenti alla mafia, alla 'ndrangheta e alla camorra. Fu un grave segno di cedimento. Quello, sì, fu una resa dello Stato.

Il Primo governo Berlusconi arrivò solo nel 1994 e mai fece sconti alla mafia. Qualcuno ha pensato di nascondere le vere colpe che erano e sono di un governo di centrosinistra, quello del 1993. Ma dopo la recente sentenza di Palermo che rende giustizia a Mori e Dell'Utri, il Parlamento ha l'obbligo di istituire ad horas una Commissione parlamentare di inchiesta su quei tanto drammatici quanto oscuri anni.

I pennivendoli che hanno cercato di raccontare le bugie agli Italiani dovrebbero avere il buongusto di tacere. Si faccia luce su tutto. Grazie a Dio magistrati seri ve ne sono ancora". Lo dichiara Amedeo Laboccetta, ex Deputato di Napoli, presidente di Polo Sud.

25 Settembre 2021 14:38 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre 2021 14:38
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