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SPORT

Torino-Napoli: 0-1. "Espugnata Torino" di Giovanni Spinazzola

07 Maggio 2022 20:01 —

Il Napoli torna alla vittoria anche in trasferta dopo il naufragio di Empoli espugnando il campo del Torino in una gara vivace e bella, aperta ad ogni tipo di risultato con gli azzurri che hanno meritato il bottino pieno. E se da un lato cresce ancora di più l’amarezza per quel che poteva essere e non è stato, a vedere anche il valore delle avversarie, dall’altro sembra innegabile percepire come questa squadra giochi e vinca solo con la testa sgombra dai pensieri. Altro che braccino corto del tennista, il Napoli patisce la pressione addosso e l’ansia da prestazione, quella di centrare il risultato ad ogni costo. Abbiamo avuto l’ennesima riprova e, considerato come si tratti di un problema atavico, resta solo che un pensiero valido. Il Napoli difetta di personalità, una situazione insita nel Dna della squadra che solo il più grande di tutti i tempi è riuscito a mascherare. Possibile? Forse sì, probabilmente no, perché è un po’ come credere ai fantasmi. La realtà è che i calciatori di personalità mancano alla formazione azzurra e non si comprano con l’oculatezza e la mentalità dell’imprenditore, ipse dixit. 
Della partita, c’è poco da dire; di certo c’è che il 4-2-3-1 con Ciro Mertens trequartista funziona eccome; il belga è stato ancora una volta il migliore in campo insieme a Fabian Ruiz, ed alla soglia dei 35 anni non è certo una bella notizia soprattutto per i suoi compagni di squadra e di reparto. Nemmeno paragonabile la sua prova con quella di Insigne, ancora fallace dal dischetto, o quella di Osimhen, voglioso ma confusionario, mentre quasi imbarazzante il paragone con Zielinski, quando il polacco è subentrato al numero 14 nella ripresa. E quindi l’1-0 dell’Olimpico-Grande Torino porta in dote a Spalletti un’indicazione non da poco; nella prossima stagione bisogna ripartire da qui, da loro, con i piccoli ritocchi già programmati, come la fascia sinistra ex novo in virtù degli arrivi di Olivera e Kvaratskhelia (prima o poi impareremo a scrivere il suo nome senza copiarlo da Google, ndr). E la buona notizia arriva anche dal clean sheet che mancava da febbraio scorso. Merito anche di Anguissa, un baluardo davanti alla difesa ma anche di Ospina, quasi al passo d’addio e miracoloso su Belotti. Una grave perdita, nel caso, la sua partenza, che dovrà essere adeguatamente rimpiazzata. Nel frattempo, con il terzo posto quasi in cassaforte, testa alle ultime due di campionato, magari per far aumentare i rimpianti. 

 

07 Maggio 2022 20:01 - Ultimo aggiornamento: 07 Maggio 2022 20:01
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