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UDINESE-NAPOLI: Re Carlo vince ancora e gli azzurri sbancano il Friuli

20 Ottobre 2018 23:57 —

Il Napoli sbanca Udine e riannoda il filo con la vittoria interrotto prima della sosta, dopo il Sassuolo; un successo netto, per 3-0 e prima volta senza subire reti in trasferta. L’ennesimo passo in avanti di una squadra che continua a crescere a vista d’occhio, sapientemente gestita e guidata dal Re degli allenatori, dal vero top player di questo Napoli, Carlo Ancelotti. Insigne a casa in una delle sfide da sempre ostiche per i colori azzurri, su un campo che spesso ha regalato solo amarezze al Napoli; ed invece la squadra ha reagito anche all’infortunio di Verdi ad inizio gara, dopo appena due minuti di gioco. Sopracciglio inarcato per Re Carlo ma nessun dramma, perché entra Fabian Ruiz e lo spagnolo diventa l’uomo partita, autore di un gol spettacolare, roba da spellarsi le mani. Un arcobaleno nel cielo di Udine, un “gol alla Insigne” giusto per ridurre al minimo la “saudade” da Lorenzo il Magnifico. I partenopei sono entrati in campo con il piglio della grande squadra, con la voglia negli occhi di portare a casa il bottino pieno e sfruttare il mezzo passo falso della Juve nel pomeriggio contro il Genoa. Un gol nel primo quarto d’ora di gioco, l’ennesimo di una squadra che, dopo le prime due di campionato vinte in rimonta, entra in campo con l’approccio giusto e la voglia di mettere in chiaro le cose; poi, però, tanta sofferenza, soprattutto nella fase centrale della gara, con Karnezis chiamato – nel corso della partita – a tre interventi tutt’altro che facili. Non male per un portiere “di scorta”, applaudito dalla Dacia Arena, con il popolo di Udine che non ha dimenticato il suo ex numero uno. Gara, poi, chiusa nel finale con un rigore di Mertens – bravo a spiazzare Scuffet, con Callejon abile a procurarselo – e la rete di Rog per il 3-0 definitivo un minuto dopo il suo ingresso in campo (gran tiro del croato, calciatore molto apprezzato dal tecnico che ha dimostrato nuovamente di aver indovinato il cambio). Occhi e grinta delle pantere, quelle stampate sulle maglie, per i partenopei, con un Allan ancora una volta mostruoso, al pari di Koulibaly, in campo nonostante la diffida sul capo e gli allenamenti differenziati svolti durante la settimana; ed invece Kalidou si è mostrato per l’ennesima volta un fuoriclasse, imprescindibile per questa squadra, come suggeriscono i due interventi davvero di spessore. In crescita il Napoli ma in crescita soprattutto Kevin Malcuit; il terzino ex Lille migliora a vista d’occhio in difesa ed in attacco, palla al piede, è una freccia difficilmente gestibile, più letale di quelle scoccate da Robin Hood. Se Callejon – prima da capitano per lui – ha offerto il suo solito contributo anche in fase di copertura, non ha convinto appieno Zielinski; il polacco, evidentemente, aveva sulle gambe le gare disputate in nazionale e non è riuscito ad essere incisivo, soprattutto sotto porta, con un errore grave per il possibile 2-0. Da rivedere anche l’intesa Milik-Mertens; i due erano alla prima volta in coppia da titolari e gli automatismi non sono stati perfetti. La buona volontà non è mancata ma sono da affinare ed oliare i meccanismi di un duo potenzialmente letale e devastante, soprattutto nel corso della stagione. Il primo impegno del nuovo tour de force (sei gare in 20 giorni tra campionato – quattro – e Champions League) è stato gestito nel migliore dei modi ed Udine è già in archivio; è tempo, ora, di pensare al PSG, alla super sfida europea, il giardino di casa Ancelotti. Sicuramente vedremo un Napoli diverso (alla Dacia Arena hanno riposato Ospina, Mario Rui ed Insigne, mentre Hamsik ha giocato appena un quarto d’ora), adatto a sostenere l’esame di francese. Sarà una bella sfida, l’ennesima di una squadra che punta a vincere qualcosa d’importante, perché Ancelotti è arrivato all’ombra del Vesuvio apposta. La sfida alla Juve è lanciata, all’Europa intera anche; non si molla di un centimetro. A Parigi Re Carlo potrà avere a disposizione Verdi? L’ex Bologna si è fermato in tempo, appena avvertito un indurimento muscolare; domani gli esami daranno il responso definitivo, ma c’è cauto ottimismo.

Giovanni Spinazzola

20 Ottobre 2018 23:57 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre 2018 23:57
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