25 Aprile 2024 - Aggiornato alle 08:50
SPORT

Un anno di Napoli di Giovanni Spinazzola

31 Dicembre 2018 17:28 —

Il 2018 è agli sgoccioli, il nuovo anno ha già fatto capolino in Oceania ed è quindi tempo di bilanci. Proviamo, quindi, ad analizzare gli ultimi 12 mesi in casa azzurra. 
Gennaio 
Il Napoli Campione d’inverno inizia la nuova stagione vincendo contro gli arcirivali del Verona in Veneto nel giorno della Befana; vittoria anche contro Atalanta e Bologna e mese chiuso con nove punti in tre gare. Gennaio è anche il mese del calciomercato, con gli azzurri a lungo invano alla ricerca di un calciatore offensivo per rinforzare la rosa a disposizione di Sarri ed allungare la coperta ma vanno a vuoto i colpi Verdi e Politano. Il nuovo anno, però, si apre con l’eliminazione in Coppa Italia per mano dell’Atalanta; nei quarti finisce 1-2 per la Dea. 
Febbraio 
È il mese dell’Europa League buttata al vento, sacrificata sull’altare del campionato. Il Lipsia ai 16esimi non è avversario di livello ma servirebbe maggiore impegno e gli azzurri pensano solo allo scudetto. Eliminazione, quindi, dalla seconda competizione europea – dopo aver buttato la Champions League a dicembre – ma anche quattro successi in altrettante gare di campionato, con il poker alla Lazio e la manita rifilata al Cagliari. Napoli ancora primo in classifica. 
Marzo 
È il mese in cui arriva la frenata del Napoli; sconfitta in casa contro la Roma e pareggio contro l’Inter ad aprire 31 giorni davvero negativi, con un solo successo e la chiusura con il pareggio contro il Sassuolo. Arriva il sorpasso in classifica ad opera della Juve dopo la sfida contro i nerazzurri ed i bianconeri allungano fino al +4 che lascia comunque speranza di titolo per gli azzurri. 
Aprile 
Aprile è il mese dello scontro diretto, di Juventus-Napoli che decide – almeno nelle intenzioni – lo scudetto. Ma all’Allianz Stadium l’appuntamento è solo per il 22 aprile e ci sono prima tre giornate da disputare. Il Napoli è in affanno, ed apre il mese con il successo in rimonta contro il Chievo Verona, con una rete al 92’ di Diawara che regala ancora speranza di titolo. I tifosi cantano “abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna Campione” ma una settimana dopo è solo 0-0 a San Siro contro il Milan, con Donnarumma miracoloso su Arek Milik. Si spengono le speranze? Macché! La Juve incredibilmente pareggia a Crotone, il Napoli vince – ancora in rimonta – contro l’Udinese e le due formazioni arrivano allo scontro diretto distanziate da quattro punti. Il Napoli, a Torino, gioca una super gara ed in pieno recupero arriva il gol di Koulibaly che riapre le speranze scudetto degli azzurri. Il Napoli, ora, è ad una sola lunghezza ed un campionato più semplice. Il sogno, però, dura solo una settimana; il 28 aprile la Juve sbanca il San Siro nerazzurro in rimonta e con evidenti favori arbitrali (rosso a Brozovic, mancata espulsione di Pjanic dopo colpo da kung fu e gestione dei cartellini che ha lasciato dubbi e perplessità), il Napoli – demotivato psicologicamente – il giorno dopo crolla a Firenze (arbitra Mazzoleni, Koulibaly espulso, sai che novità, ndr) e scende a +4. Sarà lo scudetto perso in albergo, quello dei veleni, quello di una Juve favorita indegnamente oltremodo. 
Maggio 
Il Napoli pareggia contro il Torino, lo scudetto è andato ma gli azzurri chiudono ugualmente il torneo con il record di punti – ben 91 – e due successi contro Sampdoria e Crotone. Mai, prima di allora, una squadra non aveva vinto la Serie A totalizzando oltre 90 punti. Saranno anche le ultime partite con Sarri in panchina, perché Maurizio strizza l’occhio alla Premier League nonostante le proposte di rinnovo avanzate dal Presidente e c’è la rottura, insanabile. Il 23 maggio è il giorno; il Napoli annuncia Carlo Ancelotti come suo tecnico. Contro ogni previsione, De Laurentiis porta in riva al Golfo l’allenatore italiano più vincente, il più desiderato, il più bravo di tutti. 
Giugno/Luglio
È tempo di calciomercato. Il Napoli lascia andare via Pepe Reina in scadenza di contratto e cede Jorginho al Chelsea per 57 milioni di euro; cessioni anche di Duvan Zapata (17 i milioni incassati) e Pavoletti (10). Sono operazioni che finanziano il mercato in entrata. Arrivano due portieri, Orestis Karnezis ed Alex Meret, ingaggiati anche Simone Verdi dal Bologna – con sei mesi di ritardo – e Fabian Ruiz dal Betis Siviglia (versata la clausola di rescissione di 30 milioni). Inizia il ritiro a Dimaro a luglio e la squadra inizia ad allenarsi agli ordini di Ancelotti. Meret si rompe l’ulna, non proprio la migliore delle notizie. Il mercato è anche rumors, ed il sogno Cavani è ricorrente per tre mesi; il Matador, però, a Napoli non arriverà.
Agosto 
Il mercato si conclude con gli arrivi di David Ospina dall’Arsenal e Kevin Malcuit dal Lille. La squadra zoppica nel precampionato ma in Serie A subito due su due, seppur di rimonta. La difesa balla, ma l’attacco è efficace – nel segno di Milik - ed il Napoli supera Lazio in trasferta e Milan in casa. Sei su sei con il 4-3-3 ereditato da Sarri ed il Napoli è già l’antagonista della Juve per il campionato (ammesso che ce ne possa essere una, perché intanto i bianconeri hanno ingaggiato per 100 milioni un certo Cristiano Ronaldo dal Real Madrid). Agosto è anche il mese dei sorteggi di Champions League e l’urna non è benevola; girone della morte, con i vice Campioni in carica del Liverpool, il PSG e la Dinamo Zagabria. 
Settembre 
Arriva la prima sconfitta in campionato; lo 0-3 incassato dalla Sampdoria. Iniziano le prime critiche, Ancelotti lavora e cambia; dal 4-3-3 si passa al 4-4-2 con squadra più attenta e coperta in difesa. Dopo la sosta arrivano tre successi su tre in campionato contro Fiorentina, Torino (in trasferta) e Parma. Arriva, però, anche la seconda sconfitta stagionale; il ko a Torino contro la Juventus nello scontro diretto. Il mese di settembre vede anche l’esordio in Champions League; il Napoli, però, non va oltre lo 0-0 contro la Dinamo Zagabria in Serbia. 
Ottobre 
Il mese di ottobre si apre con il successo in Champions League contro il Liverpool; decide la sfida Insigne al 90’. Lorenzo il Magnifico, con Ancelotti, gioca più vicino alla porta avversaria ed è devastante, almeno nei primi mesi. In campionato 2-0 al Sassuolo poi, dopo la sosta, 3-0 esterno all’Udinese e pareggio interno contro la Roma. Prima dei giallorossi, però, terzo impegno di Champions League; a Parigi il Napoli gioca una gara mostruosa ma al Parco dei Principi finisce solo 2-2, con il gol beffa di Angel Di Maria a tempo scaduto. 
Novembre 
Subito manita all’Empoli, perché la Juve vola ed il Napoli non può perdere terreno; in Champions League altro pareggio contro il PSG – stavolta al San Paolo – per 1-1, con Buffon fenomenale in un paio di occasioni. Il Napoli vince anche a Genova, sponda Grifone, ma poi s’inceppa in casa contro il Chievo Verona (0-0). Novembre si chiude con il 3-1 inflitto alla Dinamo Zagabria in Champions League; il Napoli è primo nel girone ma si giocherà tutto nello scontro diretto di Anfield. 
Dicembre
Il Napoli appare un po’ stanco, sulle gambe; Milik regala il successo a Bergamo (prima squadra a violare l’Atleti Azzurri d’Italia), poi è protagonista anche nel 4-0 inflitto al Frosinone. Un poker che prepara il Napoli alla sfida decisiva di Champions League contro il Liverpool; agli azzurri, però, va male. I Reds vincono 1-0 con Salah ed Alisson è super su Milik nei minuti finali di gara. Sarebbe stato il gol qualificazione, ma invece resta solo l’amaro in bocca. Il polacco si rifà con gli interessi a Cagliari, con una punizione-gioiello che regala la vittoria al Napoli. Una settimana dopo è Albiol a decidere la sfida contro la Spal ma a Milano arriva il terzo stop di questo torneo. Contro l’Inter finisce tra mille polemiche e con il Napoli in nove (espulsi Koulibaly ed Insigne). Il senegalese fuori per un applauso all’arbitro – toh, Mazzoleni, un déjà vu – con il difensore subissato di cori razzisti per tutto l’arco dell’incontro. Ancelotti chiede la sospensione della gara per tre volte, l’arbitro se ne infischia. Una brutta pagina di sport e calcio in salsa italiana, con l’UEFA durissima per non aver rispettato il protocollo anti-razzismo. Il mese e l’anno si chiude con il 3-2 rifilato al Bologna; una gara sofferta, con gli azzurri rimontati due volti dai felsinei e decisa da Mertens nei minuti finali dopo una doppietta di Arek Milik, sempre lui, il bomber con la miglior media reti/minuti 

31 Dicembre 2018 17:28 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre 2018 17:28
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