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SALUTE

Vaccini mRNA: Tutto quello che c'è da sapere

17 Gennaio 2021 14:22 —

La vaccinazione anti COVID-19 con vaccini mRNA: un po’di luce sulle ombre. A meno di un anno dall’inizio della pandemia da COVID-19, nonostante la fortuna di avere a disposizione un vaccino efficace e con effetti collaterali scarsi e superabili, ancora non se ne riesce a trasmettere il vantaggio a tutti. Il fatto che con il vaccino a mRNA siano già stati vaccinati milioni di operatori sanitari, il presidente Biden, la regina d’Inghilterra e persino il Papa, non ha ancora convinto della superiorità di questa scelta rispetto al rischio di contrarre la malattia. Cominciamo a fare un po’ di chiarezza CERTA relativamente ai vaccini ad RNA messaggero. Prima di tutto la sperimentazione per avere questi vaccini parte da studi che sono iniziati già nella primavera del 2020. Questi relativamente “pochi” mesi sono bastati per la numerosità del campione e per la qualità delle risorse impiegate. E’ stato possibile, quindi, realizzare uno studio di grandi dimensioni, sufficiente per dimostrare l’efficacia e la sicurezza senza saltare alcuna fase prevista. La realizzazione rapida dei vaccini ad mRNA è stata possibile anche grazie alle scoperte scientifiche del passato. E’ noto a chiunque abbia frequentato anche solo le scuole medie che l’rna messaggero è una molecola che trasporta informazioni dal dna alle cellule per produrre le proteine necessarie alla vita tra le quali anche quelle per la risposta immunitaria ai patogeni. Nel 1990 si riuscì ad attivare la produzione di proteine in cellule di topo partendo da mRna. Nel 2005 Katalin Kariko, una scienziata ungherese attualmente vicepresidente di Biontech, affinò la tecnica riuscendo a inoculare l’mRna senza scatenare un’eccessiva risposta immunitaria. Questa piattaforma ad mRNA ha una delle applicazioni più promettenti in oncologia. Moderna e Biontech, infatti, stanno già lavorando da tempo con i pazienti oncologici alla realizzazione di un vaccino anti tumorale personalizzato a base di rna messaggero i cui risultati (preliminari, va detto) sembrano incoraggianti. Questi vaccini ad mRNA oltre che in oncologia hanno una potenziale applicazione anche in altre malattie (citomegalovirus, virus respiratorio sinciziale, rabbia, aviaria, virus influenzali e parainfluenzali). E’evidente, quindi, che una tecnica già impiegata da oltre 10 anni quale la piattaforma ad RNA messaggero è stata utilizzata per realizzare i vaccini anti- COVID19. A tutt’oggi sono stati approvati dall’Agenzia Europea per i Medicinali e dall’AIFA due vaccini anti COVID19: Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) e COVID-19 Vaccine Moderna mRNA -1273. I due vaccini sono molto simili e sono stati valutati come equivalenti dal CTS di AIFA poiché adottano la stessa tecnologia a RNA messaggero, hanno un’efficacia molto elevata e sono entrambi molto sicuri, con effetti collaterali modesti e prevalentemente risolvibili in pochi giorni senza necessità di interventi. Entrambi i vaccini inducono un’imponente risposta immunitaria già dopo due dosi distanziate di tre o quattro settimane. Sono stati studiati su decine di migliaia di partecipanti con i più rigorosi metodi scientifici. Comirnaty ha dati di efficacia già dai 16 anni in su, Moderna dai 18 anni in su. Comirnaty si presenta come congelato da diluire mentre Moderna è già pronto e mantenuto a temperature da frigorifero per cui si presta ad una maggiore maneggevolezza. Le differenze tecniche sono sintetizzate nella tabella allegata di fonte AIFA. I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando come chiave la proteina di superficie Spike. I due vaccini COVID-19 a mRNA approvati per la campagna vaccinale utilizzano molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che permette di produrre le Spike alla persona vaccinata. Nei vaccini le molecole di mRNA sono protette da vescicole lipidiche che permettono l’ingresso del mRNA nelle cellule. L’mRNA viene assorbito nelle cellule e qui comincia la sintesi delle proteine Spike. Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici che potranno bloccare eventuali Spike portate dal virus SarsCov2. Quello che è ancora più interessante è che la vaccinazione attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere ad ulteriori esposizioni a SARS-CoV-2. Questo concorda con i recenti studi israeliani condotti sui vaccinati dalla cassa mutua Clalit HMO per cui dopo due settimane dall’inoculazione del vaccino anti-Covid19 è stato riscontrato un calo dei positivi pari al 33%. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo, ma si degrada poco dopo la vaccinazione. La durata della protezione non è ancora definita con certezza ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che essa dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi. Intanto è necessario più tempo per ottenere dati significativi per dimostrare se i vaccinati si possono infettare in modo asintomatico e contagiare altre persone, motivo per cui sarebbe consigliabile continuare ad adottare le misure di protezione anti SarsCov2. Ci sono poi alcune evidenze secondo cui il vaccino proteggerebbe anche dalle varianti minime del virus. Pare, inoltre, che la seconda dose vada effettuata con lo stesso vaccino della prima e nei tempi definiti nel corso della sperimentazione: gli studi pubblicati, infatti, dicono che una dose è sufficiente a provocare la desiderata risposta immunitaria entro due settimane e che questa risposta è fortemente potenziata dalla seconda dose. Chi ha già avuto un’infezione da COVID-19 confermata può vaccinarsi, tuttavia tali casi non necessitano di una vaccinazione nella prima fase della campagna vaccinale. Non è necessario, inoltre, sottoporsi a test diagnostici per Covid-19 prima di accedere alla vaccinazione. Le persone con malattie croniche, diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattia celiaca o malattie autoimmuni possono vaccinarsi così come le persone che hanno allergie (in ambiente protetto e con opportune precauzioni). Le persone in trattamento con anticoagulanti possono eseguire la vaccinazione senza sospendere il trattamento in corso. La vaccinazione deve essere eseguita prima dell’assunzione della terapia. E’ controindicata, invece, la seconda dose a chi abbia manifestato reazioni gravi con la prima. Si è ancora in attesa di ulteriori dati per quanto riguarda donne in gravidanza oppure allattamento e per i bambini, soggetti non inclusi nelle sperimentazioni precedenti. La vaccinazione deve essere effettuata da medici e infermieri dei servizi vaccinali pubblici, persone esperte che da tempo praticano vaccinazioni. Inoltre, in considerazione della particolarità di questi vaccini, gli operatori sanitari devono aver ricevuto ulteriori informazioni tecniche specifiche sulla loro preparazione e somministrazione. Prima della vaccinazione il personale sanitario deve sottoporre il vaccinando ad una serie di domande precise e semplici utilizzando una scheda standardizzata e deve far firmare il consenso informato tenendo conto delle controindicazioni della scheda tecnica. Il vaccinando deve esibire un documento di identità valido e la tessera sanitaria oltre ad eventuale documentazione sanitaria sul proprio stato di salute. La vaccinazione è gratuita per tutti e i vaccini saranno utilizzati soltanto nei presidi definiti dal Piano vaccini e non saranno disponibili nelle farmacie o nel mercato privato. È altamente sconsigliato cercare di procurarsi il vaccino per vie alternative o su internet, questi canali non danno nessuna garanzia sulla qualità del prodotto che potrebbe essere, oltre che inefficace, pericoloso per la salute. Durante la manipolazione del vaccino e l’iniezione si devono adottare tecniche asettiche con sistema luer lock delle siringhe (attacco dell’ago alla siringa in modo permanente). La segnalazione di una qualsiasi reazione alla somministrazione del vaccino può essere fatta al proprio medico di famiglia o alla ASL di appartenenza, così come avviene per qualunque farmaco secondo il sistema nazionale di farmacovigilanza attivo in tutto il Paese. Inoltre, chiunque può segnalare in prima persona una reazione avversa da vaccino utilizzando i moduli pubblicati sul sito AIFA. Il sogno è quello di raggiungere l’immunità di comunità anche se essere vaccinati non conferisce per il momento un “certificato di libertà”. Per leggere le principali caratteristiche dei due vaccini anti Covid ad mRNA Pfizer e Moderna Clicca Qui

Claudia Pizzi Oncologo PhD MMG  

17 Gennaio 2021 14:22 - Ultimo aggiornamento: 17 Gennaio 2021 20:00
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