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"Verona bestia nera del Napoli" di Giovanni Spinazzola

07 Novembre 2021 22:27 —

Una volta si diceva la “fatal Verona” rievocando il famoso scudetto perso dal Milan al Bentegodi; beh possiamo dirlo anche per quanto riguarda il Napoli. Lo scorso anno sappiamo tutti com’è finita l’ultima partita di campionato contro i gialloblu costata agli azzurri la qualificazione alla Champions League con tutti gli annessi e connessi che ne sono derivati ed oggi ancora il Verona ha portato via un punto dal Maradona costringendo il Napoli al secondo pareggio di questo campionato.  Diciamo subito che Insigne e compagni stasera non hanno brillato chiusi da un avversario che ha pressato a tutto campo; le trame offensive ne hanno risentito in brillantezza, in precisione nei passaggi e soprattutto in profondità. L’assenza di Koulibaly si è fatta sentire non tanto in Juan Jesus, che ha disputato una buona prova, la seconda da titolare dopo quella di giovedì in Europa League ma la prima al centro della difesa, ma in Rrahmani che è apparso quasi timoroso e indeciso senza la presenza del gigante compagno di squadra. Il Verona è partito a spron battuto e i pericoli nell’area azzurra si sono subito evidenziati ed al 13’ ecco bell’è confezionata una bella frittata. Barak ha fatto venire il giramento di testa a Mario Rui entrando in area, il suo passaggio è stato abilmente sfruttato da Simeone che è stato lestissimo ad anticipare Rrahmani mettendo la sua squadra in vantaggio. Il Napoli ha però reagito benissimo e nel giro di cinque minuti ha rimesso la partita in parità grazie ad una delle solite micidiali incursioni di Giovanni Di Lorenzo che ha sfruttato un bel passaggio di Fabian Ruiz. A questo punto i padroni di casa avrebbero dovuto spingere sull’acceleratore ed invece un po' la buona quadratura degli ospiti, capaci tra l’altro sui capovolgimenti di fronte di creare grattacapi alla difesa azzurra, e un po' la farraginosa manovra di Insigne e compagni non certo brillante come in altre occasioni con molti errori nei passaggi ha reso tutto più difficile e soprattutto complicato entrare nella ermetica difesa gialloblu. Osimhen ha avuto solo una grande occasione per realizzare il 2-1 con una gran girata nell’area di rigore ma la gioia del goal è rimasta strozzata in gola dal pallone che si è stampato sul palo. Nella ripresa ci si attendeva qualcosa di diverso ma il canovaccio della partita non è cambiato e forse stavolta Spalletti ha impiegato un po' troppo tempo ad effettuare i cambi. Probabilmente Ounas, Mertens ed Elmas fossero entrati prima dei dieci minuti finali, avrebbero avuto più tempo per incidere così come l’entrata di Lozano al 62’ al posto di Politano non molto brillante non ha sortito gli effetti sperati. In particolare modo Mertens ha eguagliato il suo compagno di reparto Osimhen stampando una splendida punizione sul palo a portiere battuto. Stavolta né i numi, né Maradona ( il Napoli è sceso in campo con una maglia celebrativa (la stessa con cui giocheranno contro l’Inter e la Lazio n.d.r.) dall’alto hanno aiutato i partenopei che hanno lasciato sul campo due punti e forse il primato in classifica. Ma tant’è, il campionato è ancora lungo e se proprio vogliamo trovare il bicchiere mezzo pieno viene da pensare che contro una squadra ostica e ben organizzata gli azzurri hanno comunque dimostrato di potersi battere fino alla fine della stagione per traguardi prestigiosi.

07 Novembre 2021 22:27 - Ultimo aggiornamento: 07 Novembre 2021 22:27
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