29 Marzo 2024 - Aggiornato alle 12:32
POLITICA

Sanità: Nomine, ma forse è stato usato il manuale Cencelli? Presidente, non ce lo aspettavamo

21 Luglio 2016 01:18 — Cambia il timoniere ma a remare sono sempre gli stessi.

Polemiche per le scelte ai vertici delle ASL. Insorgono M5 Stelle  e Fratelli d’Italia con Valeria Ciarambino e Alberico Gambino. E chi pensava che il manager più bravo d’Italia per la Asl Napoli 1, fortemente auspicato pubblicamente da De Luca, dovesse provenire da Milano o da Firenze o da Roma, aveva sbagliato intuizione. E probabilmente quando il Presidente ha riaperto l’albo dei direttori generali, a settembre scorso, auspicando che “partecipassero le migliori professionalità d’Italia e d’Europa ed in modo particolare per l’Asl Napoli 1 vorrei il manager più bravo d’Italia nel campo di organizzazione ed economia sanitaria”, neanche egli stesso ragionava che “il migliore d’Italia” o “i migliori d’Italia” li aveva tutti in casa. Bizzarro, perché il nuovo manager della Napoli 1 non è per niente un nome nuovo. Anzi, da Bassolino ad oggi lo ricordiamo responsabile del Provveditorato al Pascale già nel 2007, poi sub commissario amministrativo alla Asl Napoli 1 con la Falciatore, Capo Gabinetto di Bassolino, poi Direttore Amministrativo al Cardarelli nel 2010, ritorno al Pascale nel 2015 e nel 2016 sub commissario amministrativo sempre nell’ospedale più grande del mezzogiorno. Antonio Giordano, Azienda dei Colli, e Giuseppe Longo, Azienda Sanitaria di Salerno, si invertono i posti.  Mario De Biaso, attuale sub commissario sanitario dell’Asl di Caserta viene promosso al vertice dell’azienda. Il malumore serpeggia tra i banchi del consiglio regionale e c’è chi grida allo scandalo per scelte operate secondo il classico manuale Cencelli. Un dato incontrovertibile comunque emerge lampante: della rivoluzione Deluchiana sbandierata ai quattro venti in questi mesi sulla sanità, dal Presidente ci si aspettava nomi totalmente nuovi quantomeno in netta discontinuità con il passato con il quale De Luca ha più volte ribadito di  “voler cambiare registro” in quanto la Regione “ha ereditato 1,9 miliardi di debiti",  disavanzo del comparto sanitario regionale nel consuntivo del solo 2013“, debito che l’amministrazione deve in ogni caso pagare e di questo De Luca è stato esplicito: “Ringraziamo quelli che ci hanno preceduto e non hanno nemmeno la decenza di starsi zitti”. E ora il valzer delle poltrone con gli stessi nomi. Di questo passo non ci resta che aspettare la riconferma del commissario al Pascale. Presidente, qualcosa non quadra. E qualcosa, per coerenza, dovrebbe spiegarlo ai campani.

Antonio Pianelli

21 Luglio 2016 01:18 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio 2016 01:18
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