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POLITICA

Napoli: Sanità, fisioterapia sul lastrico. L'ASPAT e AdC scrivono a De Luca

05 Agosto 2016 15:51 — Dal 2009 un taglio di 40 milioni di euro. In gioco migliaia di posti di lavoro e la salute dei cittadini.

L’ASPAT Campania, l’Associazione delle strutture di fisioterapia, insieme al coordinamento delle associazioni di categoria, hanno scritto al Presidente della Regione De Luca ed al Commissario ad acta per la Sanità Polimeni, per evidenziare la situazione di insostenibile criticità in cui versa da sette anni la Macroarea assistenziale composta dalla Riabilitazione art.26 e dalla FKT (Fisiokinesiterapia art.44), che hanno subito pesantissimi tagli. Per quanto concerne quest’ultima, infatti, “è dal 2009” scrive l’ASPAT, “che il Comparto della Riabilitazione Semplice, art.44, ha subito tagli per 40 milioni di euro, con conseguenti minori assegnazioni del 50% del budget complessivo che hanno comportato una progressiva contrazione dei tetti di spesa per le singole strutture ed una correlata riduzione dei volumi prestazionali erogati pari al 30%, lasciando scoperti e senza assistenza una moltitudine di pazienti nei confronti dei quali a tutt’oggi viene impedito l’accesso alle cure per prestazioni comprese nei Livelli Essenziali di Assistenza, cosiddetti LEA. Per essere più chiari, in particolare non riescono a curarsi pazienti affetti da fratture, patologie respiratorie, e pazienti affetti da Parkinson moderato. Appare del tutto incomprensibile, ancora una volta, come la Regione possa avere la “pretesa” contrattuale che le strutture debbano garantire ai cittadini della Campania la continuità assistenziale fino al 31 dicembre. “E’ necessario”, conclude la nota inviata in regione, “che la programmazione del periodo 2016-17 per la Branca di Riabilitazione Semplice e/o minimale (ex art. 44 L. 833/78) assuma seriamente i caratteri di un intervento “ricostruttivo” tale che, nel contemperare entrambi gli obiettivi di incremento del Budget regionale e di rimodulazione delle assegnazioni per singola ASL, si ponga definitivamente e strutturalmente riparo ad una criticità che attiene alla sola sottostima del fabbisogno di una attività specialistica che da un lustro, al momento unica nel panorama assistenziale regionale, è stata sottoposta ad una organica e funzionale riqualificazione dell’asset prescrittivo-erogativo, restando fortemente penalizzata in entrambe le sue configurazioni di Macroarea, sia quale componente della Specialistica Ambulatoriale che della Riabilitazione”. Nel frattempo, le strutture convenzionate da un lato sono pronte a non sottoscrivere i nuovi contratti predisposti a livello regionale e, dall’altro, temono che nel corso dell’estate nuove pesanti decisioni possano essere stabilite dai policy-makers di turno. A tal riguardo, non risulterebbe una novità l’approvazione di una delibera killer che nell’intento di far quadrare i conti ed occultare qualche scheletro in un armadio metterebbe ulteriormente in ginocchio l’intero comparto. Ad esempio, ciò è avvenuto con la delibera 1355 della ASL Napoli 1, emanata l’estate scorsa ed a tutt’oggi oggetto di ricorso al Tar perché ritenuta, tra l’altro, incostituzionale. Ci si augura, dunque, che invece di procedere verso l’affossamento di un settore assistenziale ormai in profondo declino, il Presidente De Luca impartisca disposizioni precise affinché si risani seriamente il comparto della FKT, a cominciare da una ristrutturazione dei tetti di spesa che quanto meno tenga conto dei risparmi accantonati dalle ASL negli ultimi tempi, mai redistrubuiti. Non dimentichiamo, infatti, che gli ultimi a pagare le conseguenze di tale situazione di degrado sono proprio i cittadini, che nonostante continuino a pagare fior di quattrini in tasse e ticket, si vedono costretti a liste di attesa infinite o finanche ad un’interruzione del servizio convenzionato causa raggiungimento budget.

Antonio Pianelli

05 Agosto 2016 15:51 - Ultimo aggiornamento: 05 Agosto 2016 15:51
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