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Milan-Napoli: 1-1. "Non va neanche con il cambio modulo" di Giovanni Spinazzola

23 Novembre 2019 21:35 —

Il Napoli è ancora gravemente malato, e nemmeno la cura 4-3-3 ha sortito i suoi effetti in un pomeriggio piovoso di Milano contro una formazione forse più in crisi di quella partenopea. Ancelotti deve rinunciare ad inizio gara anche a Fabian Ruiz, l’unico calciatore di qualità a centrocampo, e punta su Elmas, con Allan e Zielinski per una mediana a tre rafforzata da Callejon in fase passiva, con lo spagnolo chiamato a fare la spola tra centrocampo ed attacco. Dei quattro, il brasiliano è colui più pungente e cattivo, l’unico a dannarsi l’anima contro avversari non irresistibili. Basterebbe poco al Napoli per battere un Milan coriaceo, volitivo ma poco altro, con un Piatek l’ombra di sé stesso. Ed invece i partenopei prima si adagiano sul ritmo davvero basso dell’incontro, poi quando provano ad accelerare, commettono i soliti errori. Lozano, nella zona offensiva, è il migliore; gol a parte – bravissimo nel fiondarsi sul pallone dopo l’incrocio dei pali centrato da Insigne - prova a scatenarsi in velocità, sia quando agisce da punta che, soprattutto, nel ruolo di esterno d’attacco, nel secondo tempo con il Napoli in campo con il 4-3-3 fisso. Non spacca la partita l’ex PSV, sia chiaro, ma almeno non commette errori grossolani; Insigne, ancora una volta, è sbiadito. Il tiro da cui nasce il gol coglie l’incrocio dei pali, poi Lorenzo sbaglia altre due occasioni nitide, di cui una clamorosa davanti a Donnarumma che avranno portato all’imprecazione anche il più morigerato dei tifosi. Errori in attacco, perché anche Callejon sembra abbia dimenticato come calciare in porta, ma orrori in fase difensiva; il gol di Bonaventura è un copia-incolla delle reti incassate dai partenopei nelle ultime settimane. Kurtic, Zaniolo, Bonaventura; la mezz’ala avversaria entra tra le linee della difesa azzurra in mezzo al campo e calcia indisturbato in porta perché il centrocampista napoletano non segue l’azione tantomeno l’avversario. Un déja vu che sta costando punti carissimi al Napoli; Elmas contro la Spal, Zielinski stasera e contro la Roma. Un qualcosa di inaccettabile, roba che nemmeno le formazioni di II categoria. È talmente difficile da inculcare ai calciatori azzurri il dover seguire la penetrazione dell’avversario? Mistero assoluto. È un vero e proprio harakiri quello dei partenopei, ed abbiamo esaurito le spiegazioni. Restano i “perché” e tali rimarranno considerato come gli azzurri siano in silenzio stampa. Il Milan era l’avversario ideale per poter ripartire dopo il periodo di crisi ed invece a San Siro il Napoli si è ancora una volta inceppato. Mercoledì, intanto, si andrà ad Anfield contro il Liverpool; se la squadra è quella vista stasera, servirà il pallottoliere. 

23 Novembre 2019 21:35 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre 2019 21:35
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