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SPORT

Casa Napoli: "Insigne divorzia da Raiola e si avvicina agli azzurri a vita" di Giovanni Spinazzola

14 Aprile 2020 11:28 —

L’11 dicembre 2019 è la data spartiacque per Lorenzo Insigne. È, infatti, il giorno in cui è sbarcato a Napoli Gennaro Gattuso, l’attuale tecnico dei partenopei. Lì è nata una nuova stagione per il capitano, la seconda vita azzurra quando sembrava tutto talmente sfilacciato con la parola fine ad un passo. Ed invece è stato un secondo inizio, una versione 2.0 destinata a durare, senza più scadenze. Due le mosse del calabrese appena arrivato al Centro tecnico di Castel Volturno; il cambio di modulo, dal 4-4-2 al 4-3-3 ed una centralità nel progetto di Lorenzo il Magnifico, fin lì malinconico e nervoso, pronto a lasciare Napoli in ogni occasione utile. Non è un mistero, infatti, come Ancelotti – l’estate scorsa – avesse dato il via libera alla cessione del ragazzo, mai avvenuta per le elevate richieste del presidente De Laurentiis (80 milioni la valutazione del cartellino). Il 24 è, quindi, rimasto in azzurro poco contento e stimolato ancor meno da un rapporto non idilliaco con il tecnico di Reggiolo e da un modulo che lo costringeva lontano dalla porta, nel ruolo di esterno di centrocampo. Criticato dai tifosi, il Magnifico s’era incupito a tal punto da chiedere al suo agente, il potente Mino Raiola, di trovargli una squadra il prima possibile. Musica per le orecchie dell’italo-olandese, messosi in moto con la velocità di un razzo, con l’opportunità di guadagnare ricche commissioni a far da carburante. Lo sliding doors, però, si è consumato, come dicevamo, in un dicembre cupo, il più nero della storia recente del club azzurro. L’aria di burrasca spazzata via da Gattuso, un uomo di mare abituato a gestire le tempeste anche più spaventose, tenendo la nave a dritta. Lavoro sul campo e, soprattutto, psicologico nei confronti di Insigne; galloni da capitano lucidati a dovere e l’investitura da leader riconosciuta ufficialmente. Insigne, di fatto, doveva caricarsi i compagni sulle spalle. Le nuove responsabilità l’hanno rinvigorito, la nuova/vecchia posizione in campo pure e tutto si è modificato nel giro di pochi mesi. Da sacrificato ad intoccabile, il passo è stato breve e la nuova condizione ha cambiato – forse definitivamente – il suo futuro. Insigne, rinfrancato, è tornato ad essere decisivo ed a guardare il futuro con serenità. Napoli come scelta di vita, come club del cuore e da non lasciare; la missione di vincere in maglia azzurra certificata anche dalla clamorosa decisione di rinunciare a Mino Raiola, il suo agente. Un cambio, prima di lui, eseguito anche da Marek Hamsik. Un segnale inequivocabile, un significato preciso; Lorenzo il Magnifico vuole restare all’ombra del Vesuvio, nella “sua” città ed ora il rinnovo è addirittura più vicino. De Laurentiis ha apprezzato il gesto del calciatore, il suo amore per la maglia ed è pronto a premiarlo con un contratto nuovo di zecca. Il futuro è sempre più azzurro.   

14 Aprile 2020 11:28 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile 2020 11:28
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