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Napoli-Sassuolo: 0-2. 'E arrivò la sconfitta" di Giovanni Spinazzola

01 Novembre 2020 21:54 —

E arrivò la sconfitta. Il Napoli incassa il primo stop in campionato dopo quattro successi consecutivi e ferma la sua corsa verso la vetta; perde terreno dal Milan capolista e deve dare il via ad un profondo mea culpa, un’autocritica che vada a toccare tutti gli aspetti. I partenopei hanno giocato la peggior gara della stagione al cospetto di un avversario ben organizzato ma ampiamente rimaneggiato, con due terzi del tridente out ed un ragazzino di 20 anni – e nemmeno di belle speranze – a fungere da centravanti. Insomma una sconfitta inaccettabile, per come è arrivata, al termine di 97’ inconcludenti. Certo, la sfida sarebbe stata completamente differente se Osimhen avesse buttato dentro il pallone alla prima occasione utile; era un’opportunità ghiottissima, ma il nigeriano ha sparato sul portiere con sufficienza. Abulico l’attaccante, incapace di riuscire a riscattarsi dopo la prova di Europa League. Male il bomber, ma tutta la squadra non ha girato come avrebbe dovuto. Ritmi lenti, nessun movimento senza palla, sovrapposizioni dei terzini sugli esterni pressocché inesistenti. Di fatto non era il Napoli di Gattuso quello visto stasera. Solo un lontano ricordo la squadra spumeggiante capace di incantare la Serie A e mezzo mondo, perché al San Paolo è scesa in campo la copia brutta, anzi, bruttissima. Difficile individuare sufficienze ma, di certo, Koulibaly e Bakayoko hanno tenuto in piedi la baracca, anche quando questa imbarcava acqua da tutte le parti. Politano sulla destra, invece, ha semplicemente predicato nel deserto e, a queste condizioni, era davvero difficile fare meglio. Ed infatti è arrivata la sconfitta, forse anche salutare. È bene infatti che la squadra prenda coscienza di essere forte ma di non poter giocare sotto ritmo, perché semplicemente non se lo può permettere. Intensità e corsa non devono mancare mai, in caso contrario la brutta figura e gli scivoloni sono dietro l’angolo. Spetterà ora a Gattuso mettere in chiaro le idee e spiegare al gruppo la retta via da riprendere e, soprattutto, quella sbagliata da abbandonare. Siamo alla sesta di campionato, è ancora tutto rimediabile, a patto che si prenda coscienza di ciò.   

01 Novembre 2020 21:54 - Ultimo aggiornamento: 01 Novembre 2020 21:54
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