Gennaro Gattuso, arrabbiato e rammaricato, ha analizzato il ko di Genoa ai microfoni di Dazn.
“È stata la stessa gara contro lo Spezia, c’è poco da recriminare. Stiamo pagando a caro prezzo gli errori, ci alleniamo poco perché si gioca sempre e non c’è tempo. Abbiamo fatto tutto noi, anche i gol incassati ci siamo fatti da soli. C’è rammarico perché sono troppi i gol incassati in fotocopia e fa male ma devo fare i complimenti alla squadra”.
Capitolo errori. “Arrivano anche per una questione di postura. Si è aperto poco Maksimovic, con Manolas giro palla che gliel’ha ridata. Ci gira male, ci può stare. Stiamo pagando a caro prezzo il fatto di non allenarci perché stiamo recuperando e non giocando”.
Pochi ingressi in area. “Non posso rimproverare nulla alla squadra, tutto quello che doveva fare è stato fatto. In area siamo entrati quattro o cinque volte, ma ci facciamo del male da soli”.
Recupero Osimhen. “È normale non sia al 100%, è stato fermo per tre mesi. Sta lavorando e facendo di tutto per recuperare. Oggi ha avuto più minutaggio, lui ci regala più soluzioni e più profondità, abbiamo visto un po’ di luce in Coppa Italia. Ma un buon sviluppo è arrivato anche da Petagna. I due sono diversi”.
Lato morto forte con Politano e Lozano. “Abbiamo lavorato bene anche con Di Lorenzo. Siamo stati bravi”.
“In Coppa Italia, per rispetto dell’Atalanta, ci siamo messi a tre. Facciamo fatica a recuperare. Zielinski aveva riposato eppure ha fatto fatica ad entrare in partita. In mezzo siamo corti e rischiamo pure di perdere qualche calciatore”.
Poche concessioni al Genoa. “Molte gare perse in fotocopia quest’anno. Tanti i regali ed è vero che facciamo fatica quando costruiamo ma devo fare i complimenti alla mia squadra”.
Problemi in uscita. “Errore banale sul primo gol; se in quell’occasione ti apri meglio, riesci a sviluppare l’azione con il portiere”.
Preoccupazioni. “Non mentono i numeri; non è la prima gara in cui costruiamo tanto, concediamo poco e perdiamo. Il rammarico è grande, perché è da tanto che accade. Deve bruciare però si deve andare avanti”.
Giovanni Spinazzola