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MONDO ANIMALE

L’aggressività del cane

03 Giugno 2021 11:35 —

L’aggressività è un comportamento fisiologico necessario alla sopravvivenza della specie e quindi può aiutare a superare la paura di fronte ad una minaccia, a proteggere la prole e il territorio oppure a competere per il cibo in situazioni difficili.

L’aggressività può anche essere patologica, se smisurata o scatenata da situazioni che esulano dalla sopravvivenza e quindi dal difendersi. Un cane con i suoi cuccioli che attua un comportamento aggressivo ringhiando ad uno sconosciuto che si avvicina alla sua cucciolata non può essere considerato patologico.

Un cane che ha attuato un comportamento aggressivo perché minacciato con una mazza da scopa non è ancora un caso patologico, ciò non va sottovalutato, sicuramente è una circostanza che va affrontata con l’aiuto di un educatore esperto per capire ciò che si può o non si deve fare per ottenere la giusta attenzione del cane nel giusto rispetto dei ruoli di leadership, chi gestisce e così via.

La dinamica di un morso di un cane va sempre ricostruita per conoscere l’evento scatenante. In generale quando l’aggressività non è innescata da eventi minacciosi, nell’interesse del cane e di tutti coloro che interagiscono con lui sia in casa che durante le passeggiate, bisogna preoccuparsi e affidarsi ai consigli di un esperto comportamentalista, inizialmente medico veterinario, figura necessaria ad escludere eventuali malattie, successivamente anche un educatore esperto o etologo può aiutarci. Esistono diversi metodi per la rieducazione:

  1. L’allontanamento del cane dalla casa è doveroso quando i padroni non se la sentono di interagire con lui per paura, in questo caso c’è la soluzione pensioni per cani ben attrezzate e specializzate nella gestione di cani con problemi di aggressività. In queste strutture di solito si fa un importante lavoro di decondizionamento da quelle abitudini legate al suo nucleo familiare e ambientali, che hanno indotto il cane ad attuare quel comportamento. Dopo qualche anno il cane modifica la sua forma mentis ristabilendo un nuovo equilibrio e la sua qualità della vita migliora, dopodiché non resta che il corretto reinserimento in casa.
  2. Qualora si scelga di tenere il cane a casa per rieducarlo, si lavora a stretto contatto con il medico comportamentalista che una volta escluso le cause di malattie, ci aiuterà a capire la causa dell’aggressività e si attuerà anche in questo caso un percorso di rieducazione: innanzitutto può essere utile stipulare una polizza assicurativa che possa coprire da eventuali danni, è d’obbligo utilizzare il guinzaglio e la museruola quando si esce per le passeggiate.

Infine, la pratica rieducativa si basa sull’utilizzo del metodo del rinforzo positivo dei comportamenti corretti, anche in questo caso è importante insegnare al cane un comando di fermo, per fermarlo invitandolo all’autocontrollo. Generalmente per raggiungere alti livelli di autocontrollo del cane è necessario un lavoro costante e paziente, eseguito con molta cura, i risultati si ottengono quando l’input del comando del padrone riesce a prevalere sugli altri input che il cane può ricevere e rispetto ai quali reagire con risposte non equilibrate.

Domenico Esposito

03 Giugno 2021 11:35 - Ultimo aggiornamento: 03 Giugno 2021 11:35
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