La Segreteria nazionale di OR.S.A. Trasporti Autoferro TPL, visto lo stallo in cui versa la trattativa di rinnovo del CCNL, ha proclamato uno stato d’agitazione di tutto il Personale del Settore Autoferrotranviario. Questa proclamazione, si è resa necessaria soprattutto in considerazione delle condizioni economiche e normative applicate ai Lavoratori settoriali, ed ha costretto le Associazioni delle Aziende presenti al tavolo della trattativa nazionale a un confronto davanti al Ministero con la nostra Segreteria.
"La nostra intenzione era di capire meglio quali fossero le problematiche che bloccano la trattativa del CCNL e provare a dare un contributo utile alla ripresa del dialogo tra le parti, cosi da scongiurare l’ennesimo mancato rinnovo e favorire, soprattutto, il soddisfacimento delle aspettative dei Lavoratori riguardo i temi della sicurezza in ambito lavorativo e della sostenibilità dei tempi di Vita/Lavoro o anche, del necessario aggiornamento dell’inquadramento del Personale e, non per ultimo, dell’urgente adeguamento dei salari al valore inflazionistico odierno provando a recuperare quindi il potere d’acquisto delle retribuzioni perso negli anni scorsi.
Non ci è stata data alcuna risposta se non l’indicazione dell’assoluta mancanza di volontà ad aprire qualsiasi discorso riguardante il CCNL di settore.
La sola e unica conseguenza possibile a un atteggiamento simile è la programmazione di un percorso di protesta che porti i Lavoratori a riprendere in mano le redini del proprio Lavoro, divenendo protagonisti del proprio futuro attraverso scelte determinate e che possano sostenere l’idea di giustizia sociale nel settore dei Trasporti.
il presente degli Autoferrotranvieri ha bisogno di fatti concreti, di reazioni immediate all’indifferenza istituzionale e, in parte, sindacale.
Reazioni pianificate e mirate all’ottenimento degli improcrastinabili miglioramenti necessari a una categoria abbandonata per strada, è il caso di dire, in una situazione lavorativa ormai sempre più insostenibile per noi e per le nostre famiglie."