Sfuma l’opportunità per il Napoli di accorciare le distanze dalla capolista Inter fermata sul pareggio dal Parma. Gli azzurri escono dal Dall’Ara con un pareggio che lascia inalterate le distanze tra le due prime della classe di questo combattuto campionato. Ancora una volta però dobbiamo registrare una squadra da due volti. Bello, efficace, produttivo, veloce nel primo tempo quanto sofferente, incapace non tanto di creare pericoli alla porta difesa da Ravaglia, subentrato a Skorupski infortunatosi nel corso del primo tempo, quanto di oltrepassare la linea di centrocampo per allentare la morsa dei felsinei nel secondo. Stiamo nuovamente a dover commentare due tempi di due squadre diverse, una metamorfosi che ha condannato Di Lorenzo e compagni a perdere preziosi punti nel suo cammino. Cosa succede? E’ la domanda che tutti si pongono ma la risposta non si trova. Si potrebbe parlare di calo fisico, ma non sembra essere quella giusta visto che tutto sommato i giocatori corrono. Allora potrebbe essere un calo mentale? Può essere verosimile anche se qualche dubbio s’insinua visto e considerato che dopo un bel po' di partite dovrebbe essere assorbito. E’ vero che il Bologna è una squadra di tutto rispetto ben messa in campo con giocatori di buon livello tecnico capaci di imporre il proprio ritmo e il proprio gioco grazie anche al lavoro di Italiano, ma è altrettanto vero che se gli azzurri fossero scesi in campo nella ripresa con almeno la metà della mentalità con cui hanno disputato i primi quarantacinque minuti probabilmente ora staremmo raccontando un altro risultato. Un match che si era già messo su toni ispidi all’annuncio delle formazioni ufficiali. Conte ha dovuto improvvisamente stracciare la lista e rifarne un'altra per i forfait di Buongiorno, risentimento muscolare, e del portiere Meret, attaccato da una forma influenzale. Dentro quindi Juan Jesus e Scuffet, che ha così fatto il suo esordio in prima squadra. I due non hanno affatto demeritato, anzi l’estremo difensore con un volo su colpo di testa di Holm ha salvato il risultato al 90’ evitando addirittura la beffa. Il brasiliano, dal canto suo, ha disputato una partita egregia, al fianco di Rrahmani chiudendo tutti i varchi alle punte avversarie e sbrogliando diverse situazioni pericolose nelle ammucchiate che si sono avute soprattutto nel momento di maggior pressione dei padroni di casa. Nonostante gli handicap il Napoli è sceso in campo ben determinato con Lobotka a dettare legge a centrocampo affiancato dal rientrante McTominay e da un coriaceo Anguissa. Di Lorenzo e Olivera avevano in pugno i loro settori spingendo le azioni offensive. Sulla fascia destra Politano metteva in difficoltà il reparto arretrato felsineo mentre sottotono è apparso Neres che solo in un paio di occasioni ha brillato di luce propria. Lukaku al centro dell’attacco ingaggiava un duello rusticano con il proprio marcatore diventando prezioso suggeritore. Il Napoli premeva e il Bologna era in difficoltà tant’è che al 18’ arrivava la rete del vantaggio. Anguissa con forza si catapultava di testa su un pallone a centrocampo s’involava tra due difensori, resisteva alla carica prima del suo marcatore e successivamente di Skorupski uscito alla disperata sui suoi piedi tanto da fargli perdere l’equilibrio. Il camerunense però non cadeva e metteva il pallone in rete. Gli azzurri, come già accaduto contro il Milan, diventava padrone del campo. Sfioravano il raddoppio al 31’ quando Neres serviva al centro McTominay ma la conclusione andava oltre la traversa, al 33’ sempre con lo scozzese che su passaggio di Di Lorenzo impegnava Ravaglia in una difficile deviazione in angolo. L’occasione più ghiotta però capitava a Politano al 40’. L’esterno destro, lanciato da Neres, volava nell’area rossoblù. Sembrava fatta per il raddoppio ma sull’uscita dell’estremo difensore bolognese invece di dribblarlo gli tirava il pallone addosso. Si andava al riposo con il Napoli in vantaggio di una rete che suonava un po' stretto. Nella ripresa il Bologna rientrava in campo con foga e carattere e gli azzurri indietreggiavano. Primo pericolo al 58’ quando su corner Scuffet deviava il pallone quel minimo che bastava per evitare guai grossi. La squadra di Italiano tambureggiava e il Napoli si chiudeva a riccio. Orsolini con un gran tiro al 60’ sfiorava la traversa, ma al 64’ i padroni di casa pervenivano al pareggio in maniera anche rocambolesca. Odgaard sfuggiva a Di Lorenzo sulla destra e crossava al centro. Ndoye toccava con il tacco, il pallone s’impennava toccava l’interno della traversa e beffardamente entrava nella porta dell’incolpevole Scuffet. Il Napoli tentava di scuotersi ma era ancora il Bologna a sfiorare addirittura il vantaggio. Scuffet con un volo provvidenziale si opponeva al colpo di testa di Holm a distanza ravvicinata, sulla respinta interveniva Castro che davanti alla porta spediva fuori. L’ultimo sussulto era però proprio della squadra azzurra quando a seguito di un calcio di punizione Raspadori tirava una gran botta che veniva deviata da Olivera, Ravaglia però non si faceva sorprendere e deviava in angolo. Il match finiva qui. Un punto conquistato su un campo e contro una squadra difficile da affrontare e in buono stato di salute, ma l’Inter è ancora avanti di tre punti e può tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo. Mancano ancora sette giornate e il duello è ancora vivo.