Amareggiato Antonio Conte al termine del match contro il Como: "E' inevitabile che il secondo tempo non mi ha soddisfatto e non ha soddisfatto nessuno. Abbiamo fatto un buonissimo primo tempo, nonostante un incidente di percorso avevamo ripreso a giocare dominando e vincendo i duelli con la giusta pressione. Nella ripresa abbiamo fatto l'opposto di quello che ci eravamo detti. Mi dispiace che l'abbiamo persa sulla fame e la cattiveria, dobbiamo tutti insieme cercare di capire il perché. Anche nelle tre precedenti partite ci siamo fatti rimontare e non abbiamo retto al livello mentale. Complimenti a quello che stanno facendo questi ragazzi, ci siamo ritrovati con una pressione addosso per meriti nostri, ora dobbiamo capire se siamo bravi a portarcela addosso. Io sono il primo responsabile perché non sono stato bravo a trasferire questo aspetto. Non cerco alibi, oggi abbiamo fatto dottor Jekil e mister Hide e non è stata la prima volta. Appena rallentiamo a livello mentale e di cattiveria può accadere di tutto, ma i ragazzi non c'entrano, sono io che non mi sono accorto di un rallentamento di attenzione e cattiveria. Diciamo però che non sta scritto né in cielo, nè in terra di stare dove stiamo. Abbiamo recuperato all'Inter 40 punti, dobbiamo mantenere quanto fatto. Dobbiamo dare il massimo sanno che a me odia perdere, ma quando fai qualcosa di straordinario arrivano dei carichi. Non parliamo di rosa e infortuni, dobbiamo cercare le eccellenze".
Giacomo Raspadori, autore del momentaneo pareggio, punta il dito sull’atteggiamento della squadra nel secondo tempo: “Se si vuole stare in alto l’atteggiamento che abbiamo avuto nel secondo tempo non può essere quello di oggi, non possiamo avere meno volontà e determinazione. Se si vuole stare lassù per cose importanti, non possiamo permetterci di rientrare così. Dobbiamo farci un esame di coscienza. Fino ad ora abbiamo pensato partita dopo partita, le vittorie portano entusiasmo ma non è che ora dobbiamo togliere qualcosa. Non è semplice, ma le grandi squadre non entrano in campo come il nostro secondo tempo. Se vogliamo essere una grande squadra dobbiamo reagire subito. Penso che la demoralizzazione non deve esserci. Ora c'è rabbia e delusione, sappiamo di poter fare di più.
Stesso refrain toccato anche da Leonardo Spinazzola:” Nel primo tempo siamo stati propositivi, coraggiosi, seconde palle e duelli tutti nostri. L'autogol è stato sfortuna ma siamo stati bravi e calmi a rimettere la partita dove volevamo. Nel secondo tempo siamo rientrati veramente molto più compassati, più lenti, tutti i contrasti li vincevano loro. Ci è mancato tutto questo. È già da 3-4 partite che nella ripresa andiamo a calare soprattutto sul piano mentale, anche con il pallone tra i piedi rischiamo poco e vogliamo andare sempre con i lanci lunghi. Quando abbiamo fatto tre pareggi di seguito sono stati i piccoli dettagli che ci hanno fatto prendere quel gol finale che potevamo non concedere. Oggi invece nella ripresa non siamo proprio entrati in campo, c'è poco da dire. Loro andavano molto di più di noi, però abbiamo una settimana per preparare una partita fondamentale. Siamo ancora lì, sembra che oggi sia finito il campionato, invece dobbiamo ricaricare le pile, capire cosa abbiamo sbagliato, con la tranquillità e sapendo che siamo forti e possiamo giocarcela".
Giovanni Spinazzola