Grande attesa e grande entusiasmo per il debutto del Napoli in Champions League dopo un anno di purgatorio. L’inizio di questa stagione e in particolar modo la gara contro la Fiorentina hanno messo in luce le qualità di questa squadra capace di guardare in faccia tutte le avversarie senza alcun timore reverenziale. Quale avversario migliore come lo stellare Manchester City considerata come una delle candidate alla vittoria finale? Teatro l’affascinante Etihad Stadium pieno come un uovo con circa tremila tifosi azzurri arrivati fin lì con il loro carico di speranze. Ebbene doveva essere una partita ricca di emozioni e autentico banco di prova per le ambizioni europee del Napoli, già, doveva…..Minuto 21, Haaland viene servito al limite dell’area azzurra sta per involarsi verso Milinkovic-Savic quando da dietro interviene Di Lorenzo. L’attaccante inglese va a terra per l’arbitro tutto regolare, ma c’è il Var che interviene. Il difensore azzurro ha toccato anche il pallone oltre alla gamba? Solito parlottare tra il direttore di gara e la sala VAR finché non decide lui stesso di andare a guardare l’azione. Purtroppo Di Lorenzo il pallone non l’ha neanche sfiorato l’arbitro estrae il cartellino rosso e lo espelle. Attese, ambizioni, speranze, finiscono tutte in quel fatale minuto da quel momento infatti si gioca, ovviamente, tutt’altra partita. Finiscono a ramengo tutti gli schemi studiati a lungo a tavolino con tutte le tattiche per affrontare a viso aperto gli avversari. Giocare in inferiorità numerica è già di per sé molto complicato, figuriamoci poi contro un avversario che vanta nel suo organico giocatori di alto tasso tecnico capaci di castigare chiunque in parità numerica. Fino a quel momento è stato un Napoli vispo capace di creare difficoltà ai padroni di casa con le scorribande di Spinazzola e Politano sulle fasce e un colpo di testa di Beukema respinto quasi sulla linea da Donnarumma. Venti minuti, solo venti minuti, poi l’espulsione che ha ridotto la squadra in dieci. Conte a quel punto gioco forza fa uscire De Bruyne e immette Olivera. Da quel momento il Napoli si è rintanato nella propria area cerando di resistere agli assalti della squadra di Guardiola come un Fort Apache assediato. Milinkovic-Savic ha dimostrato di essere un gran portiere opponendosi con la sua bravura a tutti i tentativi del Manchester coadiuvato da una difesa retta dai bravissimi Buongiorno e Beukema cui hanno dato una mano tutti gli atri centrocampisti. Esemplare un intervento in piena area di Politano a deviare un tiro quasi a botta sicura ed esultare neanche avesse segnato. Un segno dello spirito di questa squadra dove ognuno cerca di dare il massimo per sé e per i compagni. Nel primo tempo il Napoli riesce a tenere e andare al riposo tenendo la rete inviolata. La resistenza dura fino al 56’ quando Foden sfodera un colpo dei suoi e manda in area azzurra un pallone che Haaland tocca di testa sorprendendo Beukema e porta la sua squadra in vantaggio. C’è da dire che in quell’occasione la difesa, fino a quel momento impeccabile, è stata anche tradita da un momento di sbandamento. L’allenatore azzurro aveva infatti sostituito un minuto prima Politano con Juan Jesus soprattutto perché l’esterno azzurro si era fatto ammonire per un fallo a centrocampo fermando un’azione del City che poteva diventare pericolosa. Onde evitare guai maggiori Conte ha preferito inserire un altro difensore. In quel momento evidentemente gli azzurri si stavano ancora posizionando e Haaland li ha colpiti. Il raddoppio poi è venuto al 65’ con un’azione ubriacante di Doku. Da quel momento i padroni di casa hanno tirato un po' i remi in barca ma il Napoli non ha avuto la forza soprattutto mentale di poter rendersi pericolosa. Forse la squadra avrebbe potuto osare di più quando la partita era ancora sul piano dell’equilibrio, ma i centrocampisti hanno avuto timore di scoprire il fianco agli attacchi inglesi preferendo votarsi al sacrificio e ne ha fatto le spese Hojlund lasciato lì davanti senza essere mai servito.