21 Giugno 2025 - Aggiornato alle 10:16
CRONACA

"Mertens il napoletano" di Giovanni Spinazzola

06 Giugno 2025 17:40 —

“Oggi non sono qui come calciatore, ma come uomo che si è innamorato di questa città. Chi dice che Napoli è solo caotica, rumorosa e sporca non l’ha mai conosciuta davvero”. Solo un piccolo estratto del discorso di Dries Mertens oggi alla Sala dei Baroni del Maschio Angoino, dove ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal sindaco Gaetano Manfredi. Un qualcosa voluto all’unanimità dal consiglio comunale, come ha evidenziato il primo cittadino. Napoli come scelta di vita, perché Dries l’ha conosciuta e non se n’è più separato, almeno con il cuore, tanto da mantenere la casa a Palazzo Donn’Anna nonostante il trasferimento al Galatasaray. Visibilmente emozionato prima di ricevere la pergamena e la targa commemorativa, davanti ai genitori, alla bellissima moglie Kat Kherkhofs e ad un Ciro Romeo più scatenato che mai. “Napoli a vita” ha poi detto a margine la moglie del numero 14, “siamo troppo felici, l’idea è di restare a vivere a Napoli e nostra figlia dovrebbe nascere qui”. Una scelta ben precisa perché il legame tra Mertens e Napoli è indissolubile, a doppio filo. “Il vero paradiso è qua. Le piazze piene di vita, una città che diventa azzurra e gli spaghetti al pomodoro. E poi le persone, i napoletani, che non sono appassionati solo allo stadio. Ma la stessa passione si vede nella vita di tutti i giorni. Qui ho capito che basta davvero poco per essere felici. Questa città mi ha cambiato, dentro e fuori dal campo. Mi ha fatto capire cosa vuol dire sentirsi a casa. Ho dato a mio figlio un nome tipicamente napoletano, così porterà sempre con sé la storia di questa città. Una storia di amore” ha poi aggiunto il centravanti che ha scritto pagine importanti nella storia del club. Basti pensare che trattasi del calciatore con più gol in assoluto nella storia del Napoli, con il numero 14 ancora simbolo di un folletto nato in Belgio solo per uno strano scherzo del destino. Manco a dirlo, una Sala dei Baroni gremita, di giornalisti ma anche e soprattutto di tifosi che hanno provato il tutto per tutto per un selfie oppure un autografo sulla maglietta. E lui, disponibile come sempre, non ha detto a nessuno perché in fondo Ciro è “uomo del popolo”, un napoletano vero. E se lo scudetto non l’ha vinto in campo con la maglia azzurra, gli appartengono di diritto. E con essi anche quello più grande, nella vita, perché la riconoscenza e l’amore dei napoletani per lui, Kat, Ciro Romeo e la futura lady Mertens, beh, si tramanderanno di generazione in generazione.

06 Giugno 2025 17:40 - Ultimo aggiornamento: 06 Giugno 2025 17:40
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