Seconda sconfitta in questo campionato per il Napoli dopo l’esordio con il Verona. Una sconfitta che brucia sia perché ottenuta contro una diretta avversaria nella lotta Champions League sia perché ottenuta al Maradona in uno stadio gremito ed entusiasmante.
Netta sconfitta sia nel punteggio che nel gioco, già perché una volta andati in svantaggio nelle battute iniziali del match gli azzurri hanno reagito disordinatamente dando modo ai bergamaschi di respingere gli assalti senza andare in affanno. Certo, se il gran tiro scagliato da McTominay appena un minuto dopo la prima rete di Lookman non si fosse stampato sul palo a portiere battuto forse la partita avrebbe avuto un altro svolgimento.
Ovviamente sappiamo benissimo che con i se e i ma non si va da nessuna parte e che nel calcio gli episodi possono far spostare l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte, ma quel che però non si può cancellare è la prestazione tecnico-agonistica.
Cos’è mancato dunque al Napoli oggi in una partita chiave come quella contro l’Atalanta? Innanzitutto il raziocinio. La reazione dei partenopei c’è stata sul piano dell’impegno, ed è un fatto positivo, ma la squadra man mano che passavano i minuti è andata avanti senza lucidità favorendo il disimpegno degli orobici. Kvaratskhelia sulla sua fascia è stato l’unico a creare problemi alla difesa avversaria con sgroppate a campo scoperto ma una volta arrivato in fondo non ha trovato adeguato sostegno dalle punte. Al 4’ una sua galoppata si è conclusa con un cross molto teso davanti a Carnesecchi su cui Lukaku non si è catapultato come avrebbe dovuto facendo sfumare una buona occasione. Tuttavia gli spunti del georgiano sono stati frutto di azioni personali.
E’ mancato totalmente il centrocampo in fase di impostazione della manovra. Anguissa e Gilmour sono stati preda della ragnatela tessuta dagli orobici e non sono mai riusciti a dare organicità e lucidità al gioco. In avanti Lukaku è stato sempre fermato dal proprio marcatore e quando ha cercato di liberarsi puntualmente Doveri (insufficiente la sua direzione di gara n.d.r.) gli fischiava fallo contro. Politano sulla destra si è preoccupato più di stare attento alla fase difensiva che quella offensiva così come Di Lorenzo sicchè da quella parte è venuta a mancare quella propulsione necessaria per mettere in apprensione il reparto difensivo ospite. A tutto ciò si poteva sopperire con un giro di palla più veloce con un pressing più asfissiante ed è la seconda ragione della prestazione negativa odierna.
Poco dinamismo, poca determinazione nell’affrontare gli avversari e qualche sfasatura in quello che fino a martedì era stato il bunker difensivo del Napoli. Nell’azione del vantaggio Lookman si è trovato smarcato in area e non ha dato scampo a Meret. Sul raddoppio avvenuto al 30’ Olivera non ha ostacolato sulla trequarti con determinazione De Keteleare. Il belga gli è sfuggito ha servito Lookman che da fuori area ha fatto partire una saetta che si è infilata nell’angolino alla sinistra del portiere azzurro. Sotto di due reti ci si attendeva da parte di Conte nell’intervallo un intervento sulla formazione iniziale che desse maggiore vitalità al gioco della squadra ed invece il tecnico azzurro interveniva solo al 62’ inserendo Ngonge al posto di Politano mentre Raspadori rilevava uno spento Gilmour. Ora, mentre il belga accendeva un po' di luce tant’è che tre minuti più tardi Buongiorno di testa impegnava in una gran parata Carnesecchi, altrettanto non si può dire del suo compagno che non riusciva ad imprimere velocità al gioco. L’ultima mossa disperata Antonio Conte la faceva al 71’ quando tirava fuori Kvaratskhelia, in fase calante, e un opaco Olivera immettendo Neres e Spinazzola. Ebbene, mentre l’ex romanista si è mostrato più incisivo dell’uruguaiano, il brasiliano non è riuscito a fare emergere le sue qualità. Con questo quadro tardiva si è rivelata anche l’entrata di Simeone al posto di Lukaku.
La partita scorreva via inesorabilmente e in pochi minuti non si poteva pensare di agguantare il pareggio. Si dovrebbe anche segnalare la terza rete realizzata da Retegui nel secondo minuto di recupero ma vale solo per le statistiche. Insomma un pomeriggio nero in netto contrasto con il bel cielo azzurro con un sole primaverile. C’è il tempo per mettere sotto la lente d’ingrandimento tutti gli errori commessi questo pomeriggio prima del big match contro l’Inter di domenica prossima e siamo certi che Conte li striglierà a dovere. Il Napoli resta al comando della classifica ma il suo vantaggio potrebbe anche ridursi di molto e del resto l’allenatore azzurro lo ha detto chiaramente più volte che i punti accumulati servivano a mettere fieno in cascina per sopperire ai momenti bui. Beh uno di questi è già arrivato tocca a Di Lorenzo e compagni tornare subito a riaccumulare fieno.