Una serataccia! Tutti i progressi che si erano visti nelle ultime partite, Real Madrid compreso anche se poi è arrivata la sconfitta, svaniti in un solo colpo. Il Napoli è tornato nel buio del tunnel da cui si pensava fosse uscito definitivamente. Timoroso, lento, impacciato, con molti errori in fase di impostazione e anche in fase di realizzazione, con un centrocampo letteralmente regalato agli avversari, sicuramente bravi ma non tali da essere definiti fenomeni, dove hanno imperversato senza essere contrastati. E’ vero che Anguissa si è dovuto arrendere al 32’ causa un infortunio muscolare, che si spera non lo tenga molto tempo fuori dal campo, ma è altrettanto vero che fin quando è rimasto in campo è stato tutt’altro che brillante. La decisione poi di sostituirlo con Raspadori quando il suo sostituto naturale dovrebbe essere Caiuste ha destato non poche perplessità. La consistenza nel contrastare le trame avversarie con cui poi costruire le azioni di attacco è andata a farsi benedire e in questo contesto non sono stati molto di aiuto Zielinski e Lobotka con un passo decisamente indietro rispetto a quanto visto fino a martedì. Tra l’altro con i viola che pressavano come ossessi (e meno male che si erano lamentati di avere nelle gambe quarantott’ore in meno di recupero dalla sfida europea rispetto al Napoli n.d.r.) l’unica arma che gli azzurri, stasera con la maglia di Hallowen, potevano sfoderare per contrastarli a dovere era solo la velocità ed infatti quando in rare occasioni ci sono riusciti la squadra di Italiano è entrata decisamente in affanno. E’ accaduto nel primo tempo quando Politano, il migliore in campo nel Napoli, sulla fascia ha dato seri grattacapi alla difesa avversaria e quando hanno raddoppiato con molta intelligenza si è accentrato creando situazioni pericolose. E’ successo anche nella fase finale della partita quando Kvaratskhelia si è spostato sulla destra ma la soluzione è arrivata troppo tardi. Il georgiano si è dannato molto con le sue consuete progressioni ma è apparso poco lucido quando ha dovuto dialogare con i compagni al limite dell’area avversaria e nell’uno contro uno il suo marcatore che spesso lo ha fermato. Osimhen dal canto suo viste le difficoltà è andato a cercarsi i palloni sulla tre quarti, è stato bravissimo al 50’ quando si è avventato come un falco su un errato disimpegno difensivo viola procurandosi il rigore sul tentativo disperato di Terracciano di fermarlo. Penalty stavolta trasformato con bravura, ma è stato improvvido quando nella seconda frazione di gioco ha catturato un pallone su un altro errore viola e si è presentato solo davanti all’estremo difensore. Fosse accaduto lo scorso anno non gli avrebbe lasciato scampo, invece stasera ha fatto partire un tiro piuttosto anonimo per le sue caratteristiche e qualità deviato dal portiere avversario. Un enorme, ghiotta occasione per passare in vantaggio che nonostante la serataccia avrebbe potuto forse cambiare le sorti della partita. Un passo indietro lo ha compiuto anche la difesa non tanto per i singoli (Ostigard e Natan hanno disputato una buona gara) quando per il posizionamento. Sulla prima rete Brekalo si è trovato solo in area a colpire il pallone deviato dal palo su colpo di testa di Martinez Quarta, e lo stesso è accaduto nel secondo tempo nell’azione del raddoppio quando Bonaventura ha potuto tirare verso Meret senza essere contrastato. Tralasciamo quanto avvenuto sulla terza rete perché mancava un minuto al fischio finale, il Napoli era tutto sbilanciato in avanti e Nico Gonzalez ha potuto godere di ampia libertà. Dunque un bruttissimo passo indietro che oltre a vanificare gli sforzi per ridurre le distanze dal vertice della classifica pone nuovamente quegli interrogativi che gravitavano sulla squadra fino alla gara contro il Bologna. Ora c’è la pausa per le Nazionali e ci si augura che in questo lasso di tempo si rifletta e si volti subito pagina dimenticando quanto accaduto contro i viola.