Pronto riscatto del Napoli dopo la doppia sconfitta subìta in campionato e soprattutto dopo la pesante batosta rimediata contro il PSV Eindhoven. Nel match clou di questa giornata al Maradona si presentava un Inter pimpante reduce da sette vittorie consecutive e dal pieno successo in Champions League, un avversario dunque per nulla ideale da affrontare in questa fase delicata per gli azzurri. Oltretutto alla vigilia della gara l’infermeria si è ulteriormente affollata. Meret, infatti, in predicato di riprendere il posto tra i pali nel corso dell’ultimo allenamento si è fratturato il secondo metatarso del piede e dovrà stare fermo per un bel po'. Conte ha cercato almeno di recuperare Hojlund per schierarlo al centro dell’attacco dopo le ultime due deludenti prestazioni di Lucca, ma dopo l’ultimo tentativo ha dovuto rinunciare. Insomma una vigilia che non aiutava di certo ad allontanare preoccupazioni e tensioni. Il Napoli d’altra parte non aveva altra scelta che fermare la marcia dei neroazzurri per ritrovare serenità e certezza nei propri mezzi. E bisogna partire da qui per raccontare questa bella performance degli azzurri contro un’avversaria che resta una delle candidate al successo finale. Il Napoli infatti nei primi venti minuti ha sofferto molto il gioco dei neroazzurri andati vicino alla rete più volte ed in particolare al 14’ quando un tentativo di Spinazzola in fase di disimpegno veniva intercettato, il pallone finiva sui piedi di Lautaro Martinez presentatosi solo davanti a Milinkovic-Savic che con una prodezza evitava la capitolazione. In questa fase Di Lorenzo e compagni trovavano enormi difficoltà ad impostare il gioco incapaci di superare la metà campo e creare occasioni. Solo al 21’ gli azzurri riuscivano ad abbozzare una buona azione conclusasi con un tiro di Gilmour finito a lato della porta dell’estremo difensore avversario. Era però il segnale della svolta. De Bruyne cominciava ad ingranare, trascinandosi dietro Gilmour e soprattutto Anguissa e cinque minuti dopo un cross pericoloso del belga risultava un po' troppo alto per la statura del brasiliano e l’occasione sfumava. Neres! Già proprio lui al centro di discussioni a non finire sul suo impiego a sprazzi in questo frangente di stagione apparso però poco efficace quando è stato spedito in campo. Ebbene Conte stasera ha voluto puntare tutto su di lui in un ruolo insolito: falso nueve. Sappiamo tutti che il tecnico azzurro non gradisce molto avere un attaccante di questo tipo preferendone uno dalle spiccate caratteristiche centrali. L’assenza di Hojlund e soprattutto le due ultime deludenti prove di Lucca lo hanno indotto a provare Neres come punta avanzata e d’altra parte non poteva permettersi il lusso di regalare un giocatore ad un’avversaria di grande caratura com’è l’Inter. Ebbene il brasiliano non ha tradito le attese disputando una prova maiuscola. Ha svariato per tutto il campo da destra a sinistra, al centro, tornando indietro a centrocampo a impedire le impostazioni di gioco di Calhanoglu e compagni creando seri problemi alla difesa interista che ha dovuto preoccuparsi e non poco della sua presenza. Il gioco del Napoli ha cominciato a salire di tono e al 28’ Politano serviva Anguissa e da questi il pallone con un rapido tocco finiva a Di Lorenzo smarcato in area. L’esterno azzurro veniva toccato da dietro da Mkhitaryan e finiva a terra. Rigore netto che dopo lunga consultazione con il Var veniva concesso. Sul dischetto si presentava De Bruyne che con freddezza e precisione segnava, ma….Ma non aveva neanche la possibilità di gioire che restava bloccato toccandosi la coscia destra. Niente da fare, usciva dal campo zoppicando traportato a braccio dai sanitari, ennesimo infortunio muscolare con la speranza che non resti fuori per un lungo periodo di tempo. Conte spediva in campo Olivera. L’Inter reagiva furiosamente e al 41’ Bastoni colpiva di testa su angolo la traversa, nei minuti di recupero Lautaro Martinez con un gran tiro sfiorava il palo e proprio allo scadere era Dumfries a colpire il legno di Milinkovic-Savic di testa su un cross di Bastoni. Scampato pericolo si andava all’intervallo con il vantaggio del Napoli. Un intervallo che serviva a Conte per riposizionare la squadra e nella ripresa scendeva in campo un Napoli decisamente diverso. Anguissa a centrocampo diventava un leone azzannando qualsiasi giocatore gli capitasse a tiro, sulle fasce Politano e Spinazzola scendevano con più determinazione e velocità e McTominay si faceva trovare dappertutto andando ad infilarsi negli spazi che Neres procurava. L’Inter non riusciva più a rendersi pericolosa e al 53’ un lancio lungo dalla trequarti raggiungeva McTominay che al volo lasciava partire un bolide che s’infilava alle spalle di Sommer. Il doppio vantaggio rendeva il Napoli più tranquillo ma c’era il diavolo che metteva il suo zampino e tre minuti più tardi su un colpo di testa di Lautaro Martinez il pallone finiva sul braccio di Buongiorno, l’arbitro non fischiava subito il penalty ma interveniva il Var che faceva cambiare idea al direttore di gara. Sul dischetto Calhanoglu non falliva, partita riaperta. Ma, come dicevamo prima, il Napoli nella ripresa era più tonico, l’Inter faticava a rendersi pericolosa e affannava in fase difensiva. Al 66’ il capolavoro che da solo valeva il biglietto della partita. Neres batteva prontamente un fallo laterale sui piedi di Politano, l’esterno destro azzurro serviva preciso Anguissa che arrivava in area si liberava con un dribbling di un difensore e spediva il pallone alle spalle di Sommer. Maradona in visibilio. Mancava ancora molto alla fine della partita ma il Napoli controllava il match con efficacia sfiorando il poker in un altro paio di occasioni in contropiede, in particolare con Neres che colpito dai crampi non riusciva a concludere da par suo l’azione finendo a terra per essere sostituito. In pratica la partita si chiudeva qui con il Napoli che sfruttando il pareggio rocambolesco del Milan torna in vetta alla classifica.

