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Napoli-Juventus: 2-1. "Dea e Signora KO" di Giovanni Spinazzola

25 Gennaio 2025 22:55 —

Spettacolo al Maradona! Un sontuoso Napoli inchioda la Juventus alla prima sconfitta di questo campionato al termine di una partita carica di tensione e di agonismo. Un primo tempo giocato prevalentemente sul piano fisico più che tecnico con una Juventus ben determinata tanto da andare al 5’ vicinissima al vantaggio con Yildiz pescato in area azzurra da un passaggio preciso, provvidenziale e magico l’intervento di Meret che salva la porta. Si continua con i bianconeri a pressare e il Napoli a cercare di contenere gli avversari rispondendo con le incursioni di Politano sulla destra e Neres sulla sinistra. Il brasiliano nei primi venti minuti con i suoi numeri in dribbling e velocità mette in grossa difficoltà la difesa ospite finchè viene colpito duramente e resta a terra dolorante. Il fallo, tra l’altro, non è neanche sanzionato dal mediocre arbitro della serata. La botta viene accusata dall’attaccante azzurro che da quel momento in poi non è più brillante. In difesa, nonostante la Juve spinga, Rrahmani e Juan Jesus fanno buona guardia e non concedono nulla agli avversari. Spinazzola sulla sinistra presidia bene in fase difensiva e cerca di appoggiare con discese efficaci l’azione di attacco.  Lobotka fa un po' fatica a ordinare le idee mentre McTominay è arcigno e Anguissa si stacca rendendosi minaccioso nell’area avversaria. Si gioca in modo vigoroso e le occasioni sono rarissime. Al 19’ Politano viene servito da Di Lorenzo e scaglia un bolide che va fuori di poco. Al 29’ Nico Gonzalez tenta di sorprendere con un tiro da fuori area che sorvola la porta di Meret e al 41’ Spinazzola serve Anguissa con un bel traversone ma il colpo di testa sorvola di poco la traversa. Un minuto dopo, tuttavia il gelo scende sul Maradona. Un cross innocuo viene intercettato da Lobotka che invece di spazzare o di partire palla al piede come sa fare, appoggia di testa in piena area verso uno spazio dov’è non c’è nessun compagno. Sulla sfera si catapultano gli attaccanti bianconeri, rimpallo su Anguissa e ne viene fuori un servizio verso Kolo Manui che davanti a Meret non fallisce. Si va al riposo con il Napoli in svantaggio. Nel secondo tempo tutt’altra musica. Gli azzurri entrano in campo con il diavolo in corpo, corrono assatanati su tutti i palloni e la Juventus è costretta ad arretrare. Il camerunense è dovunque, azzanna gli avversari che gli rifilano un bel calcione. Resta a terra dolorante, ma si rialza ed è più furioso che mai. Politano corre come un ossesso davanti e dietro, Spinazzola raddoppia gli sforzi, da lì non si passa e Lobotka esce dall’anonimato e si piazza sul podio d’orchestra. McTominay al suo fianco è una roccia a centrocampo involandosi minaccioso dalle parti di Di Gregorio. I bianconeri soffrono e la squadra di Conte va vicino al pareggio al 49’ quando su un cross preciso Lukaku colpisce di testa costringendo l’estremo difensore juventino ad un volo per deviare la sfera centimetri prima di varcare la linea di porta. Sette minuti dopo arriva il pareggio su un’azione rutilante cominciata da Lukaku con un appoggio verso Politano, cross perfetto su cui svetta Anguissa di testa. Sull’abbrivio del pareggio il Napoli si rende ancora minaccioso finchè al 67’ Lukaku fa partire un passaggio filtrante per McTominay che s’invola in area. Locatelli cerca di fermarlo ma lo scozzese gli fa girare la testa e viene sgambettato. Rigore ineccepibile sul quale nessuno protesta. Sul dischetto va l’attaccante belga e porta il Napoli in vantaggio. Da questo momento in poi la Juventus cerca di reagire anche con cattiveria, ma gli azzurri raddoppiano gli sforzi e Meret non corre nessun pericolo. La concentrazione, la grinta e la carica agonistica degli azzurri trascina i tifosi. L’emblema è Politano che a dieci minuti dalla fine ingaggia un duello feroce con un avversario sulla fascia al limite dell’area azzurra e quando ha la meglio mandando il pallone in rimessa laterale, esplode con un gesto di esultanza quasi avesse segnato sdraiandosi sul terreno di gioco preda dei crampi. Viene sostituito e quando esce lo accoglie il boato del Maradona. Nel finale anche Juan Jesus e Spinazzola sono doloranti ma rendendosi conto che avrebbero creato problemi non indifferenti al reparto difensivo restano stoicamente in campo fino al tripudio finale. Ecco questa è la squadra e il segreto di Conte. Ognuno si fa in quattro solo per il rispetto e l’attaccamento alla maglia e forse ha ragione il mister quando dice che se la società acquista un giocatore non di qualità preferisce tenere tutti i suoi effettivi come fa una mamma con i propri figli. Contro i bianconeri mancavano ancora Buongiorno, in via di ripresa, e Olivera infortunatosi nell’allenamento di venerdì per non parlare del georgiano andato al Paris Saint Germain, roba da mandare in ansia qualsiasi allenatore ma non Conte che sa di fidarsi ciecamente dei suoi allievi pronti a dare tutto se stessi fino all’ultima goccia di sudore.

25 Gennaio 2025 22:55 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2025 22:55
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