Orgoglio, cuore e determinazione, sono stati questi gli ingredienti che hanno permesso al Napoli di conquistare tre punti che gli consentono di restare al comando della classifica. Una vittoria ineccepibile conquistata al termine di una partita giocata egregiamente da tutti i suoi componenti. Non era facile per tanti motivi. Innanzitutto per l’avversario da affrontare. Contro la Juventus non è e non sarà mai una partita normale considerata l’acerrima rivalità che c’è nei confronti del club torinese, in secondo luogo il ritorno di Spalletti a Napoli dopo la conquista del terzo scudetto con l’interrogativo di applaudirlo o fischiarlo per la sua scelta di andare a guidare la squadra bianconera. Infine le molte assenze che hanno costretto Conte a fare di necessità virtù. L’ultimo KO ha colpito Lobotka che aveva già dovuto rinunciare alla partita di Coppa Italia. Una defezione non da poco non solo per la qualità dello slovacco ma soprattutto perché, con le contemporanee assenze di Gilmour, Anguissa e De Bruyne ha ridotto il cuore di una squadra di calcio a soli tre giocatori: McTominay, Elmas e il giovanissimo Vergara. Affrontare in questa situazione qualsiasi avversario non è per nulla comodo, figuriamoci contro una squadra che possiede giocatori di qualità in quella zona del campo. Antonio Conte ha deciso di affidare ad Elmas il comando del gioco della squadra, ebbene il macedone ha sfoderato una prestazione di altissimo livello sia sul piano tecnico che su quello della determinazione. Attorno a lui ha girato alla perfezione tutta la squadra che con il nuovo modulo 3-4-3 ha trovato nuova linfa ed efficacia al punto che giocatori come Di Lorenzo e Olivera sono tornati al proprio standard di efficienza. Elmas ha voluto con tutte le sue forze tornare a giocare a Napoli, si è messo diligentemente agli ordini di Conte lavorando con abnegazione e grande serietà e quando l’allenatore azzurro stasera gli ha dato il delicato compito di guidare la squadra, si è accollato quest’onere dando una dimostrazione di grinta e qualità. Apprezzatissimi alcuni slalom tra un nugolo di avversari a centrocampo che hanno permesso alla squadra di creare pericoli, ma non solo. Accanto a lui ha agito con la consueta generosità McTominay prezioso in ogni zona del campo. Nel finale del primo tempo si è avuto sentore di un suo problema fisico dovuto ad una botta rimediata in uno scontro di gioco che ha tenuto con il fiato sospeso tifosi, allenatore e staff medico, lui però è rientrato in campo dopo l’intervallo assicurando il suo apporto. La chiave di volta stasera è stato Neres. Un diavolo scatenato sulla fascia sinistra, imprendibile per il suo avversario Cabal saltato sistematicamente ogni qualvolta il brasiliano partiva. Ecco forse se la squadra avesse appoggiato maggiormente il gioco su quella zona del campo probabilmente la partita si sarebbe potuta chiudere anche molto prima. Neres si è presentato subito al 6’ con un cross che McTominay ha incornato sfiorando il palo. Giusto un minuto ed eccolo di nuovo protagonista con un’altra scorribanda, appena entrato in area altro cross velenoso su cui s’avventa furibondo Hojlund che fulmina il suo marcatore e porta in vantaggio il Napoli. Al 15’ eccolo di nuovo con una azione travolgente su imbeccata di Lang su cui stavolta il danese non riesce ad arrivare in tempo. Se Neres sulla sinistra era un incubo per Cabal nondimeno lo è stato Lang sulla destra. Trascorrono dieci minuti e da una combinazione con Elmas l’olandese fa partire un traversone su cui svetta Di Lorenzo, ma Di Gregorio con la punta delle dita gli nega la soddisfazione della rete deviando in angolo. Ancora Lang al 46’ semina il panico sulla destra, pennellata in area e McTominay di testa colpisce il palo esterno. E la Juventus? Si fa viva solo al 32’ con un traversone su cui si fionda Kelly che davanti al portiere spara alto ma si ha l’impressione che fosse in fuorigioco. E’ stata l’unica incertezza della difesa azzurra peraltro impeccabile a chiudere gli spazi in area agli attaccanti avversari con Buongiorno e Rrahmani. Nella seconda frazione di gioco ancora il Napoli a menare la danza con l’inafferrabile Neres che serve brillantemente Hojlund in area bianconera, il tiro del danese è prodigiosamente deviato in angolo da Di Gregorio. Tanto correre, tanto cuore e grinta non potevano durare incessantemente per novanta minuti e il momento di leggero appannamento veniva sfruttato dalla Juventus per raggiungere il pareggio grazie ad un servizio di McKennie per Yildiz che sorprendeva in velocità Olivera entrava in area e lasciava partire un diagonale su cui Milinkovic-Savic non poteva far nulla. Resta da sottolineare che l’azione bianconera era partita da uno scontro a centrocampo tra Hojulund e due avversari con gli azzurri rimasti un po' fermi reclamando un fallo non concesso. L’uruguaiano fino a quel momento aveva offerto un’ottima prova ma evidentemente la stanchezza si stava facendo sentire tant’è che Conte lo sostituiva con Spinazzola. Tutto da rifare quindi ed è qui che è venuto fuori il cuore e la determinazione di questa squadra. Neres ha ricominciato a creare panico nella difesa juventina nonostante Spalletti abbia cercato di fermarlo con un raddoppio di marcatura. Macchè, ci voleva altro per fermare il brasiliano ed al 78’ faceva partire un cross velenoso verso l’area avversaria che veniva toccato di testa da McKennie, il pallone virava verso la porta, Hojlund piombava come una furia e di testa la metteva dentro. Nel finale Conte toglieva Neres immettendo Politano e successivamente Lang per Vergara. La Juventus si buttava nella trequarti napoletana nel tentativo di raggiungere il pareggio ma Di Lorenzo e compagni non correvano alcun rischio e conquistavano meritatamente tre splendidi punti tra il delirio del Maradona. Mercoledì nuovamente in campo nella Champions contro il Benfica.

