Nella mattinata odierna, presso il Salone delle Muse del Palazzo di Governo, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, a seguito del precedente Convegno del 9 agosto scorso, in occasione del quale sono stati presentati i primi dati sulla dispersione scolastica, ha reso noti gli aggiornamenti e gli esiti degli scrutini riferiti alle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado per l’anno 2023/2024, relativi alla città di Napoli e ai Comuni dell’area metropolitana.
Hanno partecipato il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, i Sindaci di Napoli e dell’area metropolitana, i vertici della magistratura, delle Forze dell’ordine, delle Forze Armate, del Decanato e dell’A. N.C.I. Campania.
L’Assessore all’Istruzione del Comune di Napoli, Maura Striano, ha evidenziato nel suo intervento la particolare attenzione che il Comune riserva alle azioni di prevenzione e di contrasto alla dispersione scolastica, rammentando che la rilevazione viene svolta per il tramite di una piattaforma digitale integrata che restituisce in tempo reale il quadro completo delle segnalazioni effettuate dalle scuole e l’esito di tali segnalazioni.
La Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli, Maria de Luxenberger, ha sottolineato che la prima regola per affermare la legalità è quella di far rispettare l’obbligo della frequenza scolastica. Si è avuto purtroppo modo di riscontrare che tutti i giovani che passano dalle aule giudiziarie non hanno frequentato la scuola o l’hanno frequentata solo in modo discontinuo. I Sindaci, inoltre, hanno da sempre un ruolo fondamentale per il controllo sulla dispersione scolastica ma solo recentemente, con l’entrata in vigore del Decreto Caivano, tale obbligo è tornato in auge.
Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, Ettore Acerra, ha sottolineato che, grazie all’elevata attenzione da parte del Prefetto, della Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, del Comune di Napoli e dell’ANCI, è stato possibile instaurare una proficua sinergia che sta dando positivi riscontri. Il sistema di rilevazione prevede due step annuali per la verifica della dispersione scolastica, di cui uno a meta e l’altro alla fine dell’anno. Il primo consente di intercettare i segnali predittivi sulla frequenza, con le segnalazione di assenze ripetute e ingiustificate da parte dei dirigenti scolastici, per l’apprestamento dei necessari correttivi. Grazie a tale metodologia si è registrato un trend in generale miglioramento nella regione Campania.
Altro problema, che non è oggetto della discussione odierna, è la dispersione implicita consistente nell’assenza di competenze da parte dei ragazzi che hanno terminato il ciclo di studi. Tale questione è attualmente in fase di approfondimento con l’Invalsi per le necessarie azioni di contrasto.
Inoltre sono al lavoro presso le scuole team interni dedicati alla prevenzione del fenomeno della dispersione finanziati con fondi del PNRR.
Il Direttore Acerra infine ha proceduto all’illustrazione delle slide riportanti i dati delle 10 Municipalità del Comune di Napoli e dell’area metropolitana relativi alla scuola primaria e secondaria di primo grado e secondo grado.
Il Prefetto ha illustrato, a sua volta, il quadro complessivo dei risultati raccolti nel corso delle rilevazioni dai quali emerge che, per quanto riguarda il capoluogo, la dispersione scolastica nella scuola primaria ha subito un lieve decremento, in quanto gli alunni non ammessi alle classi superiori sono risultati 208 a fronte dei 281 dell’anno 2022/2023.
Si registra, poi, un lieve incremento rispetto al precedente anno per gli alunni della scuola secondaria di primo grado, ove i non ammessi alla classe superiore per mancata frequenza sono stati 205 a fronte dei 179 dello scorso anno scolastico. E’ evidente che tale fascia di età coincide con quella della baby gang. E’ proprio su questa categoria di ragazzi che occorre una riflessione e un’azione mirata e sinergica da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti.
Invece, per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado (biennio), si registra un trend positivo, atteso che i non ammessi alla classe superiore per mancata frequenza, sono risultati 777, a fronte degli 807 dello scorso anno scolastico.
Relativamente all’area metropolitana di Napoli, i dati raccolti risultano nel complesso positivi sia per la scuola primaria che per quella secondaria di secondo grado. L’unico dato in aumento attiene anche in questo caso alla scuola secondaria di primo grado, evidentemente per le motivazioni sopra illustrate.
Il percorso di lavoro ha preso l’avvio con l’approvazione del cosiddetto Decreto Caivano che, come noto, ha introdotto una nuova fattispecie di reato per l’inosservanza all’obbligo di istruzione dei minori nonché indicazioni sulle modalità di segnalazione degli alunni inadempienti. La circolare del gennaio 2024 - adottata d’intesa tra Prefettura, Procura della Repubblica per i minorenni ed Ufficio scolastico regionale – è stata diramata ai Sindaci per instaurare un circuito virtuoso per vigilare sull’adempimento dell’obbligo suddetto.
Al termine dell’anno scolastico, con una nuova circolare congiunta con l’Ufficio scolastico, la Prefettura ha raccolto i risultati del monitoraggio dei dati relativi ad ammonimenti, segnalazioni e comunicazioni all’Autorità giudiziaria.
Grazie alla proficua attività posta in essere, le istituzioni e tutti i soggetti coinvolti nei processi di miglioramento del contesto sociale e scolastico possono realizzare un approccio più consapevole per la progettazione di interventi di prevenzione, di tutela, di supporto e di accompagnamento ai bambini e ai ragazzi in età scolare.
Tali azioni, volte alla prevenzione e al contrasto della dispersione scolastica, costituiscono una priorità istituzionale che la Prefettura di Napoli, l’Ufficio Scolastico regionale per la Campania, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni stanno portando avanti in collaborazione con ANCI e con il Comune di Napoli.
Il Prefetto ha evidenziato, in particolare, l’importanza del ruolo dei Sindaci i quali sono le sentinelle delle rispettive comunità e che sono chiamati, oltre ai già onerosi incarichi di istituto nella gestione dell’ente locale, all’ulteriore delicato compito di vigilare sul rispetto dell’obbligo di istruzione. Tanto nell’ottica di un cambiamento culturale che impatta positivamente sulla società.