Ci scusiamo per il ritardo nel replicare ad un comunicato stampa di EAV della serata di ieri, ma in prima battuta abbiamo pensato fosse stato hackerato il sito, visti i contenuti, poi abbiamo verificato e purtroppo non è così.
Non si poteva credere al subdolo, ma mal nascosto, tentativo di associare lo sciopero al licenziamento dei coordinatori dei macchinisti. Sarebbe come se, ogni volta che si proclami uno sciopero in EAV, si cogliesse l’occasione per rimarcare le inefficienze e gli sprechi dell’azienda, o si ricordassero i licenziamenti per malversazione o altri reati perpetuati negli anni da indegni rappresentanti della Dirigenza. Ovviamente gli attuali Dirigenti sono altra cosa rispetto al passato così come hanno diritto al massimo rispetto i lavoratori scioperanti e tirare nel discorso, senza alcuna collegamento, certi eventi è solo il tentativo volgare di gettare discredito sui lavoratori onesti. A meno che tutti gli scioperanti di ieri fossero dei truffatori o dei malversatori e quindi vi invitiamo a procedere al loro licenziamento.
Il mondo è cambiato, come proclama il comunicato stampa, ma la direzione del cambiamento è a senso unico: la banalizzazione continua dei rapporti industriali, il mancato rispetto degli accordi sottoscritti, la lettura degli stessi tirando l’acqua al solito mulino, il ridicolo gettato sulle richieste sindacali, come se fossero le pretese di bambini viziati. Tutti questi comportamenti lasciano solo l’amaro in bocca e sono forse la migliore evidenza della difficoltà di gestione dei rapporti sindacali all’interno di EAV.
E che dire della sottile divisione tra sindacato buono e sindacato cattivo? Certamente accettare alcuni accordi riduttivi delle conquiste dei lavoratori è un atteggiamento da “indiano buono”, pardon sindacato buono, ma che ci volete fare noi dell’OR.S.A. continuiamo a credere che svendere i diritti dei lavoratori, mimetizzandoli come il futuro dell’azienda, sia proprio una barzelletta.
A proposito di barzellette: ci è piaciuta quella delle sette ore per un’ora di straordinario. Quindi ci sono turni dove un lavoratore riposa sei ore e ne lavora una: complimenti all’organizzazione dei turni di servizio, fatti dall’azienda.