In data odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente emesso, su richiesta della Procura, dal G.I.P. presso ii Tribunale di Napoli Nord, di crediti d'imposta, per un valore complessivo di euro 464.1 75.
La loro maturazione è stata possibile mediante false attestazioni di interventi antisismici, mai realizzati, su edifici oggetto di intervento di ristrutturazione e di efficientamento energetico. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e delegate al Gruppo della Guardia di Finanza di Giugliano in Campania, sono scaturite a seguito della presentazione di querele da parte dei condomini dello stabile oggetto delle ristrutturazioni.
Gli stessi avevano prima contrattato l'esecuzione di lavori edili agevolati e, successivamente, avevano rilevato, nei loro "cassetti fiscali", l'esistenza di crediti d'imposta previsti dalla normativa del c.d. "Superbonus 110%".
Elemento fortemente indiziante della sussistenza della truffa è rappresentato dalla mancata esecuzione dei lavori, essendo stata notata sul cantiere solo la presenza di impalcature.
Inoltre, la cessione dei crediti è avvenuta all'insaputa dei cedenti, a favore delle im prese incaricate.
Nel corso dei successivi accertamenti, l'incrocio dei dati e delle informazioni acquisite ha disvelato il meccanismo fraudolento attuato da due im prenditori edili e da due professionisti abilitati all'asseverazione dei lavori, che avrebbero attestato mendacemente l'inizio dei lavori e la realizzazione di parte delle opere previste dal contratto.
A fronte di queste mendaci certificazioni dello stato di avanzamento dei lavori, le imprese edili hanno incassato i crediti d'imposta dovuti per la prima parte delle ristrutturazioni previste dal contratto per poi cederli presso banche e intermediari finanziari in cambio di denaro liquido. Anche gli asseveratori hanno incassato una parte del compenso pattuito.
All'esito delle attivita investigative, è stata autorizzata la comunicazione dei dati alla competente Agenzia delle Entrate, al fine di evitare l'ulteriore circolazione dei crediti o l'utilizzo in compensazione di imposte dovute, a danno dell'erario.
II sequestro preventivo disposto ha avuto ad oggetto, tenuto conto che i crediti fittizi sono stati gia monetizzati, disponibilita finanziarie, beni immobili e mobili, per un valore fino alla concorrenza dell'indebita erogazione.
I presunti autori delle condotte sin qui descritte sono indagati per i reati di cui agli artt. 640-bis del c.p. e 10-quater del D. Lgs. n. 74/2000.