Un crimine efferato ed assurdo che, però, ora porta un 68enne a processo dopo che anche il Partito Animalista Italiano, con l'avv. Cristiano Ceriello, suo presidente e responsabile dell'area legale, denunciò l'accaduto alla Procura della Repubblica di Lecce, chiedendo un processo immediato, vista la crudeltà di questo gesto.
Dopo celeri indagini, alle parti denuncianti è stata da poco notificata la comunicazione di rinvio a giudizio al 9.1.26 davanti al Tribunale Penale di Lecce per I.N.R., 68enne, che viene imputato per “avere con crudeltà e senza necessità, cagionato la morte di un gatto al quale, in particolare, una volta catturato all’interno del giardino di pertinenza della propria abitazione in via … a Tricase, procurava una asfissia meccanica serrandogli una fune al collo”. Un reato assurdo, quanto futile e crudele, per cui con l'attuale norma, l'art. 544bis del codice penale, l'autore rischia una pena “da quattro mesi a due anni”, in sostanza nemmeno un giorno di carcere o di misure che lo priveranno della piena libertà.
Conclude sempre l'avv. Ceriello, come: “I fatti di di Tricase dimostrano come è improntate non girarsi dall’altra parte, ma segnalare e denunciare, sia per portare gli autori di questi orrendi crimini a processo, e non c’è crimine più efferato di chi lo commette contro gli indifesi, sia per far capire che non si può restare impuniti se si commettono reati contro gli animali. Certo le pene sono ancora troppo basse, ma per ora questa è un’altra lunga storia, e battaglia, da affrontare”.