Una vittoria sofferta quella conquistata dal Napoli sul terreno dell’Olympiastadion di Berlino nella terza gara di andata del girone di Champions League. Quel che contava di più erano i tre punti e forse questa può essere la spiegazione di una partita giocata dai ragazzi di Garcia al di sotto delle proprie possibilità. Se contro il Verona si era vista una squadra lucida, spettacolare, stasera è andata in scena l’esatto contrario. Timorosa, con molti errori in fase di impostazione e addirittura di controllo del pallone ed è chiaro che, trattandosi di giocatori di qualità, si può solo pensare che la tensione e la serata piovosa e fredda hanno inciso sul rendimento dei singoli. L’Union, reduce da una lunga serie di risultati negativi, aveva fatto di questo match un punto di orgoglio, di ripresa giocando con ardore e veemenza, anche troppa visto che a farne le spese sono stati Kvaratskhelia e Politano oggetti di interventi senza troppi complimenti da parte dei propri marcatori. I berlinesi si sono schierati nella propria tre quarti cercando di creare ostacoli alla manovra del Napoli per poi puntare sulle ripartenze di Fofana ed occorre dire che la mossa è riuscita fino al momento della rete di Raspadori. Complice tuttavia anche la serata opaca dei suoi uomini di spicco in fase di costruzione del gioco: Lobotka e Cajuste. Lo svedese in particolar modo, brillantissimo e senz’altro uno dei migliori contro i gialloblu, ha giocato in modo stralunato perdendo palloni preziosi e facendo abortire anche quei pochi tentativi di bucare il bunker avversario. Politano per due volte lo ha servito in area avversaria ma ha cincischiato arrivando tardi o controllando male il pallone, una prestazione deludente tant’è che Garcia nell’intervallo ha deciso di lasciarlo negli spogliatoi avvicendandolo con Elmas. Il macedone non è stato un fulmine di guerra ma almeno è stato più efficace del suo compagno. E’ chiaro che con un avversario disposto in tal modo sarebbero serviti maggiore lucidità e velocità che invece sono mancati in pieno. Lobotka non ha acceso la luce ed è notevolmente aumentata la fatica per trovare sbocchi. Pensate che le uniche due azioni pericolose il Napoli le ha costruite con Kvaratskhelia che ha fatto letteralmente dannare la difesa dei tedeschi costretti a fermarlo anche con cattiveria triplicando il controllo. Il georgiano è stato letteralmente devastante e solo lui, con la situazione di gioco che si era delineata, poteva far saltare il fortino ed infatti al minuto 64’ ha affrontato da par suo l’avversario lo ha superato e intelligentemente anziché crossare ha piazzato il pallone nell’area tedesca su cui si è avventato Raspadori che con cinismo e lucidità ha fatto centro. Una rete che poteva indirizzare la partita in tutt’altro modo favorevole per Di Lorenzo e compagni, ed invece cos’è accaduto? Che la squadra si è tirata dietro a difendere il risultato rischiando grosso all’80’ quando il colpo di testa di Knoche è finito fuori di un soffio. Il fotogramma della tensione con cui gli azzurri hanno giocato gli ultimi minuti lo si può sintetizzare nel grido da danza maori degli All Blacks (perfetta la sintonia cromatica con il colore nero della maglia n.d.r.) con cui Natan è intervenuto ad interrompere un’azione pericolosa che si era snodata sulla sinistra. Ecco, il brasiliano e Rrahmani sono stati i punti più positivi di questa sera. Il kosovaro ha sciorinato una prestazione maiuscola confermando di aver recuperato pienamente dall’infortunio e con un Natan sempre più efficace può riproporre quella diga che lo scorso anno è stato il punto di forza della squadra. In definitiva tre punti preziosi che consentono al Napoli di restare al secondo posto del girone con un +3 sul Braga.