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CRONACA

Varese: Detenuto 57enne si impicca

09 Luglio 2024 11:51 — Di Giacomo (S.PP.): "56esimo suicidio mentre la politica e il governo iniziano a pensare alle vacanze estive".

Si è impiccato questa notte nel carcere di Varese un detenuto di 57 anni condannato per furto con fine pena nel 2029 con problemi di tossicodipendenza.

A comunicarlo è Aldo Di Giacomo segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria S.PP.

“Ci vediamo costretti anche oggi ad aumentare la conta dei suicidi nelle carceri italiane che ci dice che siamo arrivati al 56esimo. Il Governo e la Politica si sono oramai tirati fuori, nessun provvedimento è stato adottato ne verrà adottato. Le morti che oramai si possono definire di Stato sono impietosamente destinate ad aumentare nell’indifferenza più assoluta come le aggressioni alla polizia penitenziaria. Lo Stato da una parte da consegnato le carceri alla criminalità organizzata la quale gestisce i propri traffici interni ed esterni a proprio piacimento e dall’altra ha lasciato a loro stessi i detenuti più fragili i quali sono costretti a subire le peggiori angherie delle organizzazioni criminali”. Mi fa specie – continua Di Giacomo – sentire il Ministro parlare di resa dello Stato in relazione a provvedimenti deflattivi del sistema carcerario come se oggi lo Stato fosse vincitore di fronte allo spadroneggiare delle mafie nelle carceri e nello stillicidio di morti tra i più deboli; ma fa ancora più rabbrividire l’indifferenza con la quale lo Stato ha abbandonato i propri servitori (poliziotti penitenziari) nelle mani di balordi e criminali, basti pensare che nel primo semestre di quest’anno duemila poliziotti sono finiti in ospedale. Noi abbiamo deciso di non restare in silenzio di fronte a questa vergogna inammissibile e inaccettabile in uno Stato che si dica civile. Personalmente dopo essermi incatenato mi erano stati promessi provvedimenti, i quali sono arrivati nel famoso decreto del Consiglio dei Ministri, nel quale si è confermata l’indifferenza assoluta per i problemi del carcere in quanto detto provvedimento è privo di ogni soluzione. Non ci resta che rivolgersi al Presidente del Consiglio preannunciando sin da ora che mi incatenerò davanti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sino a quando non verrò ascoltato dal premier a cui potrò spiegare la sofferenza della polizia penitenziaria e dei detenuti più deboli."

09 Luglio 2024 11:51 - Ultimo aggiornamento: 09 Luglio 2024 11:51
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