Napoli, 30/03/2014 - Accade a Napoli. Accade al Monaldi. E' domenica. L'orario di visita in alcuni reparti è dalle 14 alle 15. Al varco viene vietato l'ingresso con l'auto ai disabili in possesso del regolare contrassegno H. Si chiedono spiegazioni agli operatori. La risposta: "E' il regolamento" e viene indicata una tabella con il regolamento. All'art.3 vi è scritto: "l'ingresso ai disabili (si, è scritto proprio disabili e non come più appropriatamente diversamente abili o portatori di handicap) è consentito per il tempo strettamente necessario all'effettuazione della prestazione sanitaria". Quindi, se il "disabile" è in visita si deve arrangiare e parcheggiare fuori dall'ospedale. Poco importa se i posti dedicati ai diversamente abili all'interno del presidio, con tanto di palina H, siano tutti vuoti. Non si entra. Viene spontaneo domandarsi se si deve essere dei veri scienziati per occupare certi posti per poi partorire simili decisioni. Nel caso specifico con l'aggravante che dovrebbe trattarsi di personale altamente qualificato, pagato a spese dei contribuenti, migliaia e migliaia di euro al mese. Se poi ci si sofferma a pensare che stiamo parlando di una struttura sanitaria, solo il pensiero che si neghi l'accesso a chi ne ha diritto, per questioni di salute, fa inorridire. Come dovrebbe fare inoirridire gli organi competenti, in primo piano Assessorato alla Sanità e magistratura, la vicenda delle liste di attesa dell'Ospedale Monaldi dove più volte è stato denunciato che per ottenere una prestazione o si attende fino ad un anno o si paga e la si ottiene il giorno dopo.
Antonio Pianelli

