Il libro del momento che sta facendo parlare l'Italia e non solo (è di poco fa la notizia che ha già firmato il contratto con cinque Paesi, inclusa la Germania), "Il Mondo al Contrario" di Roberto Vannacci professione Generale pluridecorato già comandante della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan. Ha ricoperto i ruoli di comandante del 9º Reggimento d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin", della Brigata Paracadutisti "Folgore" e del contingente italiano nella Guerra civile in Iraq e ormai conosciuto in tutto il mondo forse più della Meloni, di Salvini e di sicuro di tutti i ministri dell'attuale Governo e di quelli passati.
Se ne parla tutti i giorni da mesi nei talk show televisivi, nelle radio e sui giornali. E probabilmente se ne parlerà fino alle elezioni europee dove, presumibilmente, il Generale sarà candidato ottenendo, lo si può prevedere fin da ora, una valanga di voti.
Del resto, come negarlo, che ha una esperienza sul campo da far rabbrividire chiunque, ha un'attitudine al comando, non si scompone neanche dinanzi ai più brutali attacchi che gli vengono propinati, talvolta anche in modo scomposto, nelle dirette tv, rispondendo con un savoir-faire regale con argomenti precisi e puntuali difficilmente replicabili per gli interlocutori. Diciamola tutta. Vannacci è uno che piace. Rappresenta l'italiano in cui molti si riconoscono. E dice le cose che in molti, probabilmente la maggioranza degli italiani, pensa.
Ma leggiamo uno dei passi de "Il mondo al Contrario" che al momento risulta essere un best seller ovvero uno dei libri più venduti in Italia.
«Quando gli occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale; quando l'estrema difesa contro il delinquente che ti entra in casa viene messa sotto processo; quando veniamo obbligati ad adottare le più stringenti e costosissime misure antinquinamento, ma i produttori della quasi totalità dei gas climalteranti se ne fregano e prosperano; quando le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e Famiglie sono costretti ad abbandonarle; quando definirsi padre o madre diventa discriminatorio, scomodo ed esclusivo perché urta con chi padre o madre non è. Molti chiamano questa condizione Civiltà e Progresso. Ecco, questo libro è dedicato a tutti gli altri!».
Se pensate che queste cose non siano vere o siano una esagerazione ci dispiace disilludervi. Nella nostra vita reale, qui in Italia, funziona (?) proprio così.
Ora, può piacere o no. Sta a noi deciderlo. Siamo una democrazia seppur imperfetta secondo Democracy Index.
Antonio Pianelli