Ancora violenza in carcere. Ancora sangue versato da chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza dello Stato tra le mura degli istituti penitenziari. Questa volta è accaduto nel Centro Penitenziario di Secondigliano, dove sette agenti di Polizia Penitenziaria sono rimasti feriti a seguito di una brutale aggressione da parte di un detenuto.
Secondo quanto ricostruito, i fatti si sono verificati nel Reparto Accettazione: al momento dell’apertura della cella per consentire al detenuto di accedere al passeggio, lo stesso ha colpito violentemente un agente con un pugno al volto. Gli altri sei colleghi intervenuti in soccorso sono stati anch’essi aggrediti nel corso della colluttazione. Tutti e sette sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Cardarelli di Napoli per le cure del caso.
«Ciò che è accaduto oggi a Secondigliano – dichiara *Luigi Vargas, Segretario Generale Aggiunto del Si.N.A.P.Pe* – non può più essere rubricato come “episodio isolato”. È la diretta conseguenza di un sistema penitenziario che sta progressivamente collassando sotto il peso della carenza di personale, dell’assenza di strumenti operativi adeguati e di una pericolosa sottovalutazione delle condizioni di lavoro del Corpo di Polizia Penitenziaria. Settimana dopo settimana contiamo colleghi feriti, ma l’Amministrazione sembra aver smarrito il senso dell’emergenza. Il Si.N.A.P.Pe non resterà in silenzio.»
A fare eco alle parole di Vargas, anche il commento del *Segretario Nazionale Pasquale Gallo*:
«Siamo stanchi di parole di circostanza e solidarietà di rito. Oggi chiediamo con forza al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia azioni concrete e immediate: dotazione di strumenti di dissuasione non letali come il taser, rinforzi di organico, revisione dei modelli custodiali, formazione mirata per la gestione di soggetti particolarmente aggressivi.
Non possiamo accettare che l’uniforme venga calpestata nella quotidiana indifferenza istituzionale. La Polizia Penitenziaria merita rispetto, sicurezza e dignità.»
Il *Si.N.A.P.Pe* esprime massima solidarietà e vicinanza ai colleghi coinvolti nell’aggressione, augurando loro una pronta guarigione, e ribadisce che la sicurezza negli istituti penitenziari è una priorità dello Stato, non una variabile accessoria da sacrificare sull’altare delle riforme “di facciata.

