Il Napoli supera il Pisa e resta da solo al comando della classifica, ma non è stato facile per la squadra azzurra aver ragione dei neroazzurri un po' per la buona tenuta della squadra toscana ma soprattutto per demeriti suoi. Il gruppo di Gilardino è ben impostato e sa rendersi pericoloso, ha avuto buone occasioni e nel finale ha fatto tremare Conte. Tuttavia una gran mano gliel’hanno data proprio gli azzurri risultati un po' imprecisi e lenti nell’impostazione del gioco nel primo tempo e distratti con strafalcioni da schiaffoni nel finale della gara. L’allenatore azzurro dopo la battaglia di Manchester ha voluto fare un po' di turnover per far riposare qualche giocatore eccellente, e così, a parte Meret al posto di Milinkovic-Savic, ha schierato a centrocampo Elmas e Gilmour al posto di Anguissa e Lobotka. Risultato? Nel primo tempo gioco un po' troppo lento con errori nei passaggi e difficoltà a imbastire trame pericolose. Solo dalla sinistra con Spinazzola sono arrivati i pericoli per la difesa neroazzurra, mentre sulla destra Politano, dopo un inizio un po' in sordina ha cominciato a carburare e far dannare i difensori avversari. Tuttavia traversoni e servizi per Hojlund non sortivano effetti desiderati in quanto preda dei neroazzurri. L’attaccante danese è riuscito a trovare uno spunto dei suoi al 28’ quando è riuscito a rubare il pallone a centrocampo è entrato in area e sulla respinta del portiere Elmas di testa ha fatto centro ma era in millimetrico fuorigioco. A margine c’è da segnalare che al 9’ in un contrasto in area con De Bruyne Leris finiva a terra. Gran consultazione prima con il Var e poi con visione personale dell’arbitro dell’azione per un eventuale rigore, ma in precedenza il giocatore pisano aveva toccato il pallone con la mano e il penalty non veniva fischiato. Napoli in possesso del gioco, Gilmour cercava di dare ordine alla manovra ma senza molto costrutto, Elmas ci ha messo il suo solito carattere e la grinta di cui è in possesso ma è mancato nella coordinazione dei movimenti con i compagni perdendo diversi palloni. Il macedone ha voluto a tutti i costi tornare nella città e nello stadio che considera suoi e davanti ai tifosi che lo hanno sempre voluto bene l’emozione lo ha un po' bloccato. In questo contesto solo una gran giocata avrebbe potuto sbloccare il risultato ed eccola confezionata al 39’ dall’inesauribile Spinazzola. L’ex romanista serviva con grande acume e intelligenza un pallone in area dove si avventava Gilmour che infilava Semper. Napoli in vantaggio anche se proprio allo scadere del tempo, con un lungo lancio a scavalcare la difesa azzurra, il pallone finiva sui piedi di Leris davanti a Meret, l’estremo difensore azzurro operava una prodezza evitando il pareggio. Nella ripresa il Napoli diventava una sorta di Dottor Jekill e Mister Hyde, già perché nei primi minuti sfiorava il raddoppio in un paio di occasioni ma al 57’ in una mischia in area azzurra il pallone finiva prima sulla coscia e poi sul braccio un po' largo di Beukema. Calcio di rigore per il Pisa che viene trasformato da Nzola, tutto da rifare. Conte allora decide che è arrivata l’ora di dare una svolta, escono Elmas e Gilmour ed entrano Anguissa e Lobotka. Ed ecco il Napoli show. Gioco di prima, veloce, palloni che vengono catturati a centrocampo da Anguissa. Lo slovacco dal canto suo disegna armonie precise che fanno salire di tono i suoi compagni e il Pisa va in grosse difficoltà. Al 73’ Spinazzola viene servito fuori area si libera in dribbling di un difensore e fa partire una rasoiata che s’infila nell’angolino alla sinistra di Semper. Il gioco del Napoli ora è armonico e molto efficace, Politano a destra e Spinazzola a sinistra imperversano. Conte opera allora un'altra sostituzione e fa entrare Lucca al posto di un Hojlund in evidente debito di ossigeno. L’ex Udinese fa subito vedere le sue qualità e su bel servizio di McTominay resiste alla pressione del difensore e appena dentro l’area infila il portiere neroazzurro con un gran tiro. Tutto fatto allora? Neanche per sogno perché ecco la trasformazione negativa di cui abbiamo fatto cenno sopra. Beukema, sfortunato nell’episodio del rigore, si lascia strappare il pallone a centrocampo da Tramoni che fila solo verso Meret. Il portiere azzurro gli esce incontro e forse induce all’errore il giocatore pisano il cui tiro sfiora il palo. Scampato pericolo, ma i difensori azzurri, fino a quel momento impeccabili, fanno a gara a chi fa peggio e stavolta tocca a Di Lorenzo, già protagonista in negativo a Manchester, che al 90’ in piena area azzurra invece di liberare appoggia debolmente il pallone consentendo allo svelto Angori di passare prontamente il pallone verso la porta azzurra spalancata dove Lorran non deve far altro che appoggiare in rete. Il finale è un trhilling con Juan Jesus, entrato al posto dell’infortunato Buongiorno (con la speranza che non debba subire un altro lungo stop), che si divideva in quattro per arginare le sfuriate neroazzure e il triplice fischio finale veniva accolto come un senso di liberazione. Ora, con questo non vogliamo gettare la croce sui due ottimi difensori però occorre che conservino lucidità e concentrazione fino al fischio finale perché non sempre può andare bene. In particolare Di Lorenzo è al secondo grave errore in quattro giorni e non è da lui.

