Colpo grosso del Napoli che espugna l’Olimpico e riconquista la vetta della classifica in codominio con il Milan. Contro la Roma capolista il Napoli aveva dinanzi a sè diversi obbiettivi: 1) confermare i progressi palesati nelle ultime partite iniziati contro l’Atalanta 2) non perdere terreno nella classifica generale 3) ricreare quella fiducia e solidità nella squadra che sembrava per un attimo smarrita. Una partita dunque delicata non solo per questi aspetti ma anche per la qualità dell’avversario, capolista del campionato, ma anche per il fattore campo e non ultimo una rivalità che è negli annali del calcio italiano. Ebbene Di Lorenzo e compagni sono riusciti a centrare tutti gli obbiettivi grazie ad un ottimo primo tempo ed una sofferta ripresa soprattutto quando la Roma ha cercato in tutti i modi di giungere al pareggio schierando tutta la sua artiglieria di valore. Non era facile soprattutto per la situazione infermieristica che sta falcidiando la squadra dall’inizio di questa stagione. In pratica Conte in panchina aveva pochissime soluzioni per dare respiro ai giocatori in campo e, dopo l’ultima mazzata dell’operazione cui deve sottoporsi Gilmour che lo terrà fermo per circa due mesi, ha solo un’alternativa da inserire. Ebbene gli azzurri nonostante tutto ciò hanno giocato a viso aperto con un assetto difensivo compatto che costringe gli avversari ad una gran fatica per rendersi pericolosi. Il 3-4-3 consente innanzitutto alla squadra di poter contare su un difensore di calibro in più ma soprattutto dà la possibilità a Di Lorenzo e Beukema di non essere costretti a ritmi sfiancanti alla ricerca di evitare che gli esterni avversari possano rendersi pericolosi. In questo modo, in particolare Di Lorenzo, ha maggiore lucidità per dare alla squadra ulteriore spinta sulle fasce. E’ così che si sono potuti rispolverare togliendosi di dosso quelle tossine e quelle opacità che avevano caratterizzato i loro rendimenti. Di Lorenzo e l’olandese hanno disputato una prova maiuscola contribuendo notevolmente al successo della squadra. Stesso discorso va fatto per Olivera, sulla fascia sinistra. Accantonato dopo alcune prove deludenti ha dimostrato di trarre notevoli benefici nella nuova posizione tant’è che quando Gasperini ha inserito Bailey, il talentuoso giamaicano è sfuggito solo una volta all’uruguaiano giusto il tempo per prendere le misure ed essere annullato. Un sistema che ha ridato vigore al gioco della squadra avvalorato anche dalla velocità e della classe di Neres e Lang, quest’ultimo finalmente non più oggetto misterioso. Le due frecce, soprattutto nel primo tempo hanno tenuto in apprensione la retroguardia romanista nonostante il brasiliano abbia dovuto fronteggiarsi con Hermoso un osso davvero duro. I due esterni azzurri stanno affinando sempre più una intesa che a lungo andare potrebbe diventare davvero arma letale, del resto basta guardare la cronaca della partita per rendersene conto. Al 9’ Neres ha lanciato Lang che si è incuneato nella deserta prateria della retroguardia romanista. L’uscita spericolata di Svilar fuori dall’area ha impedito all’olandese di concludere, nel rimpallo il pallone è finito sui piedi di Hojlund ma il tiro del danese, apparso anche lui molto stanco tanto da commettere diversi errori, è risultato troppo debole e il portiere ha potuto recuperare evitando la capitolazione. Dieci minuti dopo Neres fugge sulla fascia fa partire un cross che raggiunge Di Lorenzo solo in area gran tiro al volo ma il pallone sfiora il palo. Al 27’ fuga di Lang, si libera di un paio di difensori fa partire una staffilata che Svilar riesce con una prodezza a respingere in angolo. La svolta della partita avviene al 37’ quando al limite dell’area Rrahmani con un intervento pulito ferma il centrocampista giallorosso Manu Konè e mentre i romanisti chiedevano una punizione inesistente, il pallone finisce a Neres che si mette in moto, serve Hoilund che a centrocampo con un tocco geniale lo lancia verso l’area giallorossa e il brasiliano trafigge inesorabilmente l’estremo difensore romanista. Finisce il primo tempo con il Napoli in vantaggio e Roma avvelenata. Ovviamente nella ripresa prende forma l’assalto giallorosso, gli azzurri man mano che passano i minuti perdono vivacità ed è qui che viene fuori quell’altro elemento che Conte vuole sempre e che sembrava smarrito di colpo: lo spirito di squadra. Tutti a dare il massimo fino all’ultimo respiro, fino all’ultima forza residua per rispondere colpo su colpo ai tentativi giallorossi. Gasperini dalla tribuna perché squalificato, faceva entrare tutta la sua artiglieria, prima Bailey, poi Baldanzi, poi ancora Dybala per chiudere con El Shaarawy. E’ sembrato di vedere il Napoli dello scorso anno quando con le unghie riusciva a difendere il risultato e così è stato all’Olimpico. La difesa azzurra compatta ha resistito con ordine senza accusare sbandamenti. Solo in un’occasione la Roma ha avuto una grossa opportunità con Baldanzi al novantesimo liberato in area da un tocco di genio di Dybala ma è entrato in scena Milinkovic-Savic che ha sventato con un gran volo la beffa. Tre punti fondamentali per una squadra che però nonostante tutti i guai fisici dei suoi giocatori ha ritrovato quella forza che consente di superare qualsiasi ostacolo nella speranza che l’infermeria cominci a sfollarsi al più presto.

