27 Aprile 2024 - Aggiornato alle 03:58
SPORT

Casa Napoli: "Perchè non giocano sempre così si chiedono i tifosi azzurri" di Giovanni Spinazzola

30 Novembre 2020 20:41 —

Perché non giocano sempre così? E' la domanda che ogni tifoso azzurro si è posto ieri, al fischio finale di Napoli-Roma. La gara del San Paolo ha mostrato la miglior versione della squadra allenata da Gattuso, con quattro gol rifilati ad una delle formazioni più in forma del campionato. Un 4-0 che non ammette repliche né fraintendimenti; demeriti dei giallorossi al 10%, anche perché gli azzurri hanno strapazzato gli avversari, distrutti in ogni zona del campo. Quattro reti come all'Atalanta, agli albori di questo campionato, prima della pausa, del cono d'ombra tra Sassuolo e Milan che ha causato sconfitte ed emorragia di punti, oltre che interrogatori sulle potenzialità di questa squadra. Appare evidente come, senza Osimhen, la squadra debba scendere in campo con il 4-3-3, il modulo mandato a memoria da anni, lo schema che più rappresenta gli azzurri. Palla a terra e sacrificio da parte di tutti, oltre che compattezza; sono queste le chiavi senza il nigeriano, calciatore unico nella rosa azzurra, unico in grado di fare profondità e velocità alla squadra. E dunque via allo spartito più conosciuto, quello da suonare ad occhi chiusi, con Demme davanti alla difesa che ha giganteggiato ieri. Assente Bakayoko, l'ex Lipsia - lui che si chiama Diego in onore di Maradona nella giornata a lui dedicata - ha sfoderato una prestazione super mostrando di poter essere fondamentale per questa squadra. E lo stesso Zielinski ne ha giovato, al pari di Fabian Ruiz. Gattuso, tecnico bravo, bravissimo, siamo certi se ne sia accorto, tanto da modificare la squadra dopo il ko con il Milan. L'allenatore dovrà ora lavorare su questo doppio binario, plasmando una squadra in grado di far male sempre e comunque, in ogni situazione pur cambiando le armi offensive a disposizione. Di sciabola o fioretto, ma anche di spada per un unico risultato; la vittoria. In attesa che Mertens e compagni, una volta per tutte, acquisiscano anche la mentalità vincente. 

Intanto sembra ormai prossima l'intitolazione dello Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona. Dopo le numerose proteste via social, tanto da arrivare il trend topic, a Palazzo San Giacomo sono tornati sui loro passi rinunciando all'odioso aggettivo "comunale". Bocciato anche il termine "Arena", l'impianto si chiamerà Stadio Diego Armando Maradona. L'iter è ad ottimo punto; oggi riunione della Commissione toponomastica, venerdì quella del Comune per chiudere la pratica come ha informato il sindaco. Mancherà, poi, un passaggio con il Prefetto già attivato. In attesa della targa e della cerimonia ufficiale, quindi, con ogni probabilità già dalla prossima interna degli azzurri l'impianto sarà "Stadio Diego Armando Maradona". A breve, poi, intitolata al Diez anche la fermata "Mostra" della linea 6 della metropolitana. 

30 Novembre 2020 20:41 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre 2020 20:41
Commenti (0)


Per commentare questa notizia accedi all'applicazione o registrati se non hai ancora un account
Questo sito utilizza cookie tecnici per offrirti una migliore esperienza di navigazione sul sito.
Navigando su questo sito accetti l'utilizzo dei cookie.

Chiudi