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POLITICA

Coronavirus: E. Russo, “Edificio Policlinico? Attrezzarlo subito”

24 Marzo 2020 15:35 — Il Vice Presidente del Consiglio regionale: "Bene coinvolgere i privati ma pazienti affetti da COVID-19 devono restare nel pubblico".

“Apprezziamo molto la disponibilità del Secondo Policlinico a contribuire con i propri mezzi e personale ad allestire un edificio per il COVID-19 ma bisogna farlo ora, non c’è tempo da perdere”. Lo dichiara Ermanno Russo, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania. “L’emergenza gravissima, di tipo lombardo, a cui fa riferimento la professoressa Triassi non consentirà di programmare nulla. Se dovesse arrivare anche qui, e chiaramente ci auguriamo che ciò non avvenga, arriverà e basta, senza preavviso. L’auspicio dunque è che la Direzione del Policlinico federiciano e il ministro  dell’Università vogliano attivarsi sin da subito per liberare un edificio e metterlo a disposizione della pandemia. Non è più il tempo del piano B, occorre agire adesso”, sottolinea Russo. “È da tempo che chiediamo la partecipazione dei policlinici alle azioni di contrasto e contenimento del Coronavirus. Non esiste la sanità universitaria e quella non universitaria. Esiste la sanità pubblica e in un momento come questo deve remare all’unisono nella stessa direzione”, conclude Russo.

Il Vice Presidente del Consiglio Regionale della Campania parla anche della sanità privata.  “Il fatto che l’Unità di Crisi della Regione stia ragionando insieme alla sanità privata sulla possibilità di coinvolgere le strutture convenzionate nell’emergenza Coronavirus è una buona notizia. Occorre però chiarire un’impostazione: i pazienti affetti da COVID-19 non devono andare nel privato ma restare nel pubblico per tenere separati i percorsi di cura ed evitare che l’infezione raggiunga anche le strutture convenzionate”. Russo, medico e componente della Commissione Sanità, aggiunge: “Purtroppo per far fronte all’ondata di casi di Coronavirus i nostri ospedali sono diventati essi stessi un luogo di contagio. Ora occorre isolare i pazienti negativi trasferendoli in cliniche private e liberare posti nel pubblico che già tratta pazienti con Coronavirus, altrimenti non ne usciremo più. Guai a portare il virus anche nelle cliniche, ad oggi quasi del tutto immuni”. “Il caso di Avellino, ad esempio, è emblematico. Lì c’è un ospedale, il Moscati, in grande sofferenza per il numero di accessi COVID-19, mentre le cliniche della città, dalla Montevergine alla Malzoni fino alla Santa Rita, potrebbero ricevere in base alle loro competenze rispettivamente i casi cardiologici e cardiochirurgici, le urgenze ginecologiche/oncologiche e ostetriche, i pazienti che necessitano di cure di medicina interna e chirurgia generale. Anche gli accessi al pronto soccorso del Moscati andrebbero ridotti. Insomma, occorre separare queste due linee di intervento: COVID e non COVID”, spiega Russo. “Il tempo è quello che è. Prima si attivano i protocolli con le cliniche private e prima si combatte quest’emergenza con efficacia ed in maniera organica. Grazie alla sanità privata per l’apporto responsabile ed il contributo di competenze che ha scelto di destinare alla causa”, conclude il vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.

24 Marzo 2020 15:35 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo 2020 15:35
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