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Inter-Napoli: 1-0. "Gara stregata" di Giovanni Spinazzola

16 Dicembre 2020 23:52 —

Una serata storta, sfortunata che costa carissima al Napoli. Fin da stamattina si era capito come avrebbe girato al brutto, considerato come San Gennaro non abbia realizzato il miracolo. E – senza voler mischiare il sacro al profano - una serie di avvenimenti negativi si sono abbattuti sui partenopei stasera. Una gara stregata, con gli azzurri che non avrebbero segnato nemmeno con le mani, come ha spiegato Gattuso nel postgara. È mancato il risultato, mancano i punti ma gli azzurri tornano a casa con la magra consolazione di una grandissima prova, di un dominio totale sul campo dell’Inter quella – almeno secondo i soloni nel precampionato – la squadra favorita per la vittoria del titolo. Ed invece il Napoli ha messo sotto i nerazzurri, costretti a difendersi come la peggiore delle provinciali neopromosse, con un 5-4-1 contiano al cospetto di un Napoli ridotto in 10. Eh sì perché al momento del rigore decisivo, gli azzurri hanno perso il loro capitano per un “vaffa” di troppo che le orecchie del permaloso Massa hanno sentito nitidamente e sanzionato ancor più severamente. Lo stesso arbitro ha però graziato Skriniar in almeno due occasioni dall’espulsione per una gestione della gara e dei cartellini decisamente pessima, da principiante, altro che internazionale. Gattuso ha piazzato la linea Maginot a centrocampo con Demme accanto a Bakayoko e lasciato al poker delle meraviglie di osare e attaccare; i piani sono cambiati dopo 10’ per l’infortunio occorso a Mertens, costretto a lasciare il campo in lacrime (il timore è che vi sia interessamento dei legamenti). Con Petagna in campo al posto del belga è cambiato un po’ il canovaccio tattico ma immutato il dominio napoletano, con un possesso palla quasi totalitario a mettere sotto i nerazzurri. Un giro palla a tratti sterile degli azzurri era volto solo a far scoprire gli avversari per poi colpirli negli spazi, ma Di Lorenzo a destra è apparso fin troppo timido, mentre al centro non si è accesa la luce di Zielinski. Lozano, invece, è stato fin da subito il più temuto, fermato soprattutto con le cattive, al pari di Politano subentrato nella ripresa. Sulle fasce il Napoli ha dominato, ha creato più pericoli con tre super parate di Handanovic – il migliore in campo – e centrato un palo clamoroso. Il risultato non ha premiato gli azzurri, ma Gattuso può essere soddisfatto; si è visto un upgrade della mentalità, perché dominare a San Siro non è roba di tutti i giorni. Gli azzurri devono continuare su questa squadra, perché ne perderanno pochissime con questo atteggiamento. Ora, però, testa alla Lazio; un posticipo già decisivo, con gli azzurri ridotti ai minimi termini in attacco, viste le assenze di Insigne, Mertens ed Osimhen. Servirà un piccolo sforzo ma espugnare l’Olimpico sarebbe fondamentale.   

16 Dicembre 2020 23:52 - Ultimo aggiornamento: 16 Dicembre 2020 23:52
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