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SPORT

Napoli: De Laurentiis, è scontro totale con gli ultras

30 Aprile 2019 15:26 —

È scontro totale con la tifoseria. De Laurentiis ha dichiarato guerra agli ultras ed ha già giocato la sua prima carta; in vista del prossimo incontro, le curve costeranno 30 euro anziché i soliti 14, in pratica solo 10 euro in meno dei distinti. Una presa di posizione decisa e dura, alla luce della contestazione di Frosinone, culminata nel lancio della maglietta di Callejon. Episodio brutto che non vorremmo mai vedere, perché c’è poco da rimproverare a questa squadra. Gli ultras hanno esagerato; vada per gli striscioni in città contro il Presidente, per i fischi dopo il ko contro Arsenal ed Atalanta (legittimi, tra l’altro) ma rigettare la casacca di Calleti, quella delle 300 presenze con il Napoli, è stato un po’ farla fuori dal vaso. Come raccontavamo ieri, è arrivata immediatamente la risposta dai social da parte della stragrande maggioranza della tifoseria azzurra, mentre un altro bellissimo gesto è arrivato dai compagni. Tutti, infatti, hanno apposto le loro firme sulla casacca, un chiaro messaggio di come il gruppo sia unito. Già, ma perché una frangia del tifo ha contestato così aspramente la squadra? Vi sono i presupposti per farlo?  Precisazione d’obbligo. Il tifoso, utente finale, ha anche il diritto di contestare se lo ritenga opportuno. Ma questo Napoli poteva fare di più in questa stagione ormai vicina all’epilogo? In campionato gli azzurri sono attualmente secondi in classifica; otto i punti di vantaggio sull’Inter terza, qualificazione in Champions League già centrata e 70 punti, a 18 lunghezze dalla Juve. Sicuramente la squadra azzurra ha perso per strada qualche punto di troppo, con un divario che poteva essere decisamente meno ampio dalla capolista; magra consolazione, perché difficilmente i partenopei avrebbero potuto lottare per il titolo, né poteva esserci la pretesa di farlo nell’anno dell’arrivo a Torino di Cristiano Ronaldo, non proprio l’ultimo dei calciatori. Si poteva fare decisamente qualcosa in più nelle coppe; in Coppa Italia, infatti, gli azzurri sono stati eliminati da un Milan forte ma non irresistibile e, a vedere com’è andata la competizione, un po’ di rammarico dev’esserci, considerato come Lazio ed Atalanta – le due finaliste – sono di caratura inferiore a Callejon e compagni. Diverso il discorso nelle coppe europee. In Champions League solo la sfortuna ha impedito di centrare gli ottavi; girone chiuso al secondo posto a pari punti con il Liverpool – dietro al PSG – e solo la differenza reti generale ha condannato gli azzurri (fuori per un misero gol) dopo aver disputato prove sublimi ed a testa altissima. C’è, invece, grande rammarico per com’è finita in Europa League. L’eliminazione per mano dell’Arsenal grida ancora vendetta; sconfitta in entrambe le formazioni contro un avversario che, in fin dei conti, non si è dimostrato superiore ma più cinico. Errori difensivi ed offensivi hanno inciso in entrambe le gare ed è grande la consapevolezza dell’occasione persa, con i tifosi che avrebbero voluto alzare al cielo il trofeo internazionale a 30 anni dall’ultima volta.  Qualche rammarico, quindi, è lecito in questa stagione, la prima di Ancelotti ma sembra fuori luogo l’aspra contestazione nei confronti della squadra e del tecnico. 

Giovanni Spinazzola 

30 Aprile 2019 15:26 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile 2019 15:26
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