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Cagliari-Napoli: 1-1. "Squadra d'Eccellenza" di Giovanni Spinazzola

25 Febbraio 2024 20:19 —

Secondo pareggio consecutivo del Napoli e anche stavolta è arrivato all’ultimo minuto di gioco con la differenza che contro il Genoa Ngonge salvò gli azzurri dalla sconfitta mentre in questo pomeriggio gli azzurri hanno subito la beffa dal Cagliari. Una partita che la squadra di Calzona ha giocato molto male fino al 66’ poi, una volta andata in vantaggio, si è distesa giocando con più qualità e organizzazione tanto da costruire almeno altre tre nitide occasioni per raddoppiare e chiuderla. Fino alla rete di Osimhen il Napoli ha sofferto la pressione a centrocampo dei ragazzi di Ranieri giocando con molta confusione commettendo molti errori in fase soprattutto di impostazione tanto da essere chiusi nella propria metà campo. Il trio di centrocampo con Zielinski, reimpiegato fin dal primo minuto dal neo tecnico azzurro dopo un colloquio avuto in settimana, ha subìto il gioco avversario senza opporsi efficacemente. Sono venute fuori meno idee e soprattutto una disorganizzazione disarmante che ha dato vigore alle speranze dei padroni di casa di conquistare un risultato positivo. Si poteva uscire da quest’impasse con più dinamismo sulle fasce ma Kvaratskhelia solo in un’occasione è riuscito a superare i difensori avversari nell’uno contro uno e creare un’azione pericolosa. Il georgiano si è innervosito ed ha cercato di spostare la sua azione verso il centro ma non è riuscito a fare la differenza. Sulla destra Calzona ha preferito Raspadori a Politano in un ruolo che ha creato non poche discussioni in passato. Il ragazzino si è impegnato al massimo risultando il miglior attaccante nei primi 45’ impegnando Scuffet in un volo per evitare una sua gran botta da fuori area. E’ chiaro che in questa fase Osimhen si è dovuto sbracciare come un dannato per cercare di procurarsi un pallone decente ma è rimasto troppo isolato e senza alcun servizio degno di questo nome. Il Cagliari dal canto suo macinava gioco e creava la prima occasione al 22’ con Lapadula che arriva tardi per un soffio su un cross dalla destra, andando poi in rete al 32’ su un tocco di testa di Rrahmani che infila la propria porta. Tuttavia su segnalazione del Var l’arbitro annullava per un fuorigioco di Lapadula. L’occasione più clamorosa però i padroni di casa la creavano al 42’ quando Meret usciva maldestramente su un cross dalla destra, si scontrava con Juan Jesus e Lapadula e restava a terra. La sfera finiva sulla testa di Luvumbo che a porta vuota mandava il pallone sul fondo. Nella seconda frazione di gioco la partita cambiava un po' volto. Il Napoli ha cominciato ad essere più svelto e concreto e al 65’ l’attaccante nigeriano ha avuto modo di rendersi pericoloso per la prima volta con un colpo di testa risultato però centrale e facilmente parato da Scuffet. E’ stato però il preludio alla rete siglata un minuto dopo. Raspadori si avventava come un falco su un avversario strappandogli letteralmente il pallone dal piede s’involava sulla destra e faceva partire un delizioso cross per la testa di Osimhen che non sbagliava. Da questo momento si è visto un Napoli più determinato, più costruttivo e più pericoloso. Lobotka saliva in cattedra, Anguissa gli dava una mano più efficace e le occasioni sono fioccate sfruttando soprattutto l’arma del contropiede. Ancora il nigeriano si presentava in area rossoblù ma colpiva il palo e sulla ribattuta ancora il legno della porta respingeva il suo tiro ma era in fuorigioco. Più ghiotte le altre due occasioni per raddoppiare create negli ultimi minuti, prima con Politano che solo in area sull’uscita disperata del portiere mandava il pallone fuori e successivamente con Simeone che davanti al portiere non piazzava il tiro facendoselo deviare. Un minuto dopo Lobotka con un’azione personale tirava una gran botta da fuori area che sfiorava il palo di Scuffet. Una partita che si era girata nel modo giusto ed era pienamente nelle mani degli azzurri. Ma….. Ma ecco arrivare l’ormai inevitabile errore difensivo che costa caro, una costante di questa stagione. In area azzurra arrivava un pallone alto, innocuo su cui Juan Jesus non interveniva e non si capisce perché. Forse pensava che sarebbe stato facile preda di Meret, o forse sarebbe andato sul fondo, fatto sta che ignorava l’esistenza di Luvumbo. L’attaccante rossoblù ringraziava del regalo e metteva alle spalle dell’esterrefatto Meret. Una beffa pazzesca che allontana ancora di più la zona Champions. 

 

25 Febbraio 2024 20:19 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio 2024 20:19
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