03 Maggio 2024 - Aggiornato alle 03:55
CRONACA

Carceri: Sind.Polizia Penitenziaria, malore per Di Giacomo che deve sospendere sciopero della fame

19 Aprile 2024 12:52 —

Il segretario generale del S.PP. Aldo Di Giacomo – che ieri a Pescara ha accusato un malore a causa dello sciopero della fame iniziato il 2 aprile scorso – su richiesta dei medici che lo hanno visitato ha interrotto lo sciopero della fame per scongiurare complicazioni alla salute. Ne dà notizia il vice-segretario generale del S.PP. Gina Rescigno con rassicurazioni sulle sue attuali condizioni.

Il segretario Di Giacomo ringrazia i numerosi colleghi e quanti gli hanno espresso vicinanza e solidarietà. I messaggi che continuano a pervenirmi – dice – sono particolari e sentiti attestati di stima e sostegno ad un’iniziativa di protesta ampiamente condivisa e mi stimolano a proseguire l’impegno a tutela del personale penitenziario e sulle emergenze delle carceri.

Purtroppo, l’ennesimo suicidio di un detenuto, di origini palestinesi, il 32esimo dall’inizio dell’anno, avvenuto nella Casa circondariale di Como, riprova di come lo Stato non riesce a garantire la vita delle persone che ha in custodia e dei suoi dipendenti.

È il caso di ricordare che il 21 settembre scorso l’uomo è riuscito ad evadere dalla camera dell’ospedale cittadino dove era degente e nel tentativo di fermarlo, uno degli agenti penitenziari che lo piantonava rimase gravemente ferito, picchiando la testa e restando in coma per una decina di giorni. Il detenuto è stato poi rintracciato a Ginevra il 6 ottobre e nuovamente arrestato per essere estradato in Italia e quindi rinchiuso nell’istituto penale di Como.

Siamo di fronte al totale fallimento della gestione dell’Amministrazione Penitenziaria – continua Di Giacomo – perché ai suicidi si aggiungono le continue aggressioni dei detenuti ad appartenenti al Corpo mandati allo sbaraglio.

Come Sindacato di Polizia Penitenziaria – lo abbiamo dimostrato con l’incessante tour tra le carceri e il mio sciopero della fame - siamo decisi a fare sempre di più nella protesta fino a quando non saremo ascoltati da chi ha responsabilità istituzionali e di intervento.

19 Aprile 2024 12:52 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile 2024 12:52
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