Nei giorni scorsi è stato presentato a Napoli il dipartimento Bouches-du-Rhone, un territorio d’eccellenza e d’innovazione per la cultura, il patrimonio e la gastronomia, una destinazione turistica per il turismo sostenibile. L’evento è stato organizzato su iniziativa del Dipartimento di Bouches-du-Rhône attraverso Provence Tourisme e Atout France, Agenzia per lo sviluppo del Turismo Francese. Il tema della serata speciale e stato: “Arte di Vivere e la gastronomia in Provenza” alla quale sono state presenti: Lisa Moutoumalaya, Console Generale di Francia a Napoli; Martine Vassal, Presidente del Consiglio Dipartimentale di Bouches du Rhone (dipartimento di Marsiglia) e Presidente della Metropoli Aix-Marseille Provence e Didier Parakian, Vice Presidente della Città Metropolitana di Aix-Marseille Provence. Il cocktail è stato preparato a 4 mani dallo chef provenzale Michel Basaldella con lo chef residente Luciano Scotti dell’Hotel Excelsior di Napoli. Il menù e stato studiato appositamente per celebrare l’amicizia tra Napoli e la Provenza. Insieme a specialità napoletane e della Provenza, è stato servito un vino rosé dal profumo inebriante, lo Château de Beaupré Coteaux d’Aix-en-Provence.
Firmati gli accordi di collaborazione
Con l'occasione in mattinata è stato firmato un accordo di collaborazione fra il Parco Archeologico di Pompei e il Museo Dipartimentale di Arles Antica, con un duplice obiettivo: far conoscere il patrimonio archeologico di Arles e l’esperienza unica del Musée Départemental Arles Antique, uno tra i più importanti della Provenza e della Francia meridionale. Arles possiede alcune delle strutture Romane meglio conservate di Francia, come il famoso anfiteatro, un acquedotto e un complesso termale il cui Sito è inserito nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. L'accordo prevede lo scambio di informazioni con il Parco Archeologico di Pompei per il restauro e la conservazione dei monumenti. E' stato firmato anche un secondo accordo di collaborazione fra il dipartimento Bouches du Rhône e la Città Metropolitana di Napoli per scambi economici, di expertises e di savoir-faire fra i due territori, per la tutela del patrimonio storico che è il trait-d’union che ha reso possibili gli importanti accordi di collaborazione per lo sviluppo dei due territori, Napoli e la Provenza. Un destino comune unisce Napoli e Pompei a quella Francia del Sud dove è stata particolarmente forte la presenza romana.
Il Natale in Provenza
“L’arte di vivere e la gastronomia in Provenza” si concretizza con maggior evidenza nel prossimo dicembre, quando le città e i villaggi della Provenza si adornano delle loro più belle luminarie e ospitano i tradizionali mercatini di Natale. C'è nell'aria un dolce profumo di fiori d'arancio che si diffonde dalla "pompe à l'huile", uno dei tradizionali 13 dolci natalizi della regione, che devono essere presenti sulla tavola sin dall’inizio del cenone natalizio. Un altro dei 13 dessert sono i “calisson”, biscottini alla mandorla con frutti canditi bagnati con sciroppo di zucchero e ricoperti da glassa reale. Le portate sono tre, sei o sette a seconda delle tradizioni: lumache, baccalà, cefalo, cardi e sedano. La tavola viene apparecchiata con tre tovaglie bianche per rappresentare la Santissima Trinità. Il Natale in Provenza è la festa più attesa, non solo dai bambini, i quali il 4 dicembre - il giorno di Santa Barbara - piantano chicchi di grano in tre piccole ciotole con cotone inumidito, i germogli saranno pronti per la tavola del 24 dicembre che secondo la tradizione sono portatori di prosperità. Nella Messa di mezzanotte, nei paesini della Provenza, i pastori in processione portano sull'altare su di un carretto illuminato di candele un agnello appena nato al suono del flauto e del tamburello. Nella Messa di mezzanotte a volte è inserita una rappresentazione teatrale della Natività, cantata e parlata in provenzale. Con l’avvicinarsi del Natale, ogni famiglia ha i suoi segreti per realizzare il proprio presepe, dove non possono mancare i Santon piccole statuine di argilla ideate da un marsigliese nell'800. I Santon o “piccoli santi” presto sono passati ad adornare il presepe insieme a figure cristiane sono rappresentati mestieri della Provenza rurale o personaggi come l’angelo Boufareu (un angioletto biondo con le gote rosse e la trombetta) che guida il popolo verso la stalla. Il savoir-faire dei produttori di Santon di Aubagne e dintorni risplende alle foires aux Santons, ovvero i mercatini di Natale in Provenza, dove Marsiglia rimane la capitale di questo appuntamento secolare.
Harry di Prisco