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SPORT

Lazio-Napoli: 0-0. "Difesa ad oltranza" di Giovanni Spinazzola

28 Gennaio 2024 23:30 —

Mazzarri voleva uscire imbattuto dall’Olimpico ed è riuscito nel suo intento portando a casa un pareggio al termine di una gara brutta sul piano tecnico e agonistico. Flagellata dalle molte assenze, vuoi per infortuni, vuoi per squalifiche vuoi anche per gli impegni di Anguissa e Osimhen in Coppa d’Africa non è andato tanto per il sottile e ha disegnato una squadra tendente più alla copertura che non al tentativo di far male alla Lazio. Ebbene il suo obbiettivo l’ha centrato imbrigliando la squadra di Sarri, anch’essa falcidiata da tante assenze, non concedendo la benchè minima occasione. Solo a 10’ dalla fine i biancocelesti hanno costruito un’azione molto pericolosa davanti a Gollini ma ci ha pensato Ostigard molto sbrigativamente senza se e senza ma a spazzare via il pallone dall’area azzurra ed è stato ancora il norvegese su calcio d’angolo nell’ultima azione della partita a sventare una minaccia. Per il resto i padroni di casa non hanno trovato sbocchi né hanno saputo aggirare il dispositivo azzurro per l’attenta quanto efficacia opposizione di Di Lorenzo e compagni. Ora è chiaro però che se dietro la squadra ha tenuto bene non altrettanto si può dire dal centrocampo in avanti. E’ mancata in modo particolare la velocità nella proposizione del gioco. Lobotka si è dannato tanto ma gli è venuto innanzitutto a mancare l’apporto di un opaco Zielinski, cui Mazzarri gli ha dato fiducia schierandolo fin dal primo minuto, e non ha trovato adeguata rispondenza anche dalle propulsioni sulle fasce. Mario Rui e Di Lorenzo si sono preoccupati più di contenere che spingersi in avanti, con il portoghese che tuttavia in alcuni tratti del primo tempo si è spostato verso la zona centrale del campo tentando di imbastire un’azione in profondità. Politano, dal canto suo ha cercato di mandare fuori giri la difesa avversaria spostandosi da un lato all’altro del campo ma, e qui è stato il vero problema, non ha trovato nessuno che creasse grattacapi in area biancoceleste. Senza Kvaratskhelia, senza Simeone e senza Osimhen il peso dell’attacco è andato sulle spalle di Raspadori che però punta centrale non è. Gioca spalle alla porta indietreggiando verso il centrocampo, operazione che può andare bene perché crea spazi nella difesa avversaria ma se davanti non c’è nessuno a che serve? L’unico momento in cui si è fatto vedere è stato nelle fasi finali della gara quando è entrato in area con una buona azione personale ma entrato in area invece di tirare verso la porta ha guardato verso il centro dove ovviamente non ha trovato nessuno e l’occasione si è persa. Mazzarri ha tentato qualcosa negli ultimi 10’ quando ha fatto esordire prima Ngonge, inserendolo al posto proprio di Raspadori e successivamente Dendoncker al posto di Zielisnki ma i minuti a disposizione erano ormai pochissimi e in quel momento si è fatta strada nella mente dei giocatori più la voglia di conquistare il pareggio con le unghie e con i denti piuttosto che tentare il colpaccio. Una partita così poteva finire solo a reti inviolate a meno di un episodio dovuto a distrazione o colpo di fortuna che alla fine non c’è stato. Scarse le note di cronaca specialmente nei primi 45’ dove per appuntare qualcosa si è dovuto ricorrere a due tiri da fuori area di Isaksen che sono andati ben oltre la traversa della porta di Gollini. A inizio ripresa la Lazio è riuscita anche a segnare con Castellanos ma era in fuorigioco, poi più nulla se non un tiro di Cataldi al 65’ da fuori area che ha sfiorato il palo di Gollini, un tiro di Gaetano su passaggio di Politano che ha sfiorato la porta di Provedel e i due interventi spazzatutto di Ostigard di cui abbiamo fatto cenno. 

 

28 Gennaio 2024 23:30 - Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2024 22:30
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