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SPORT

Napoli-Bologna: 0-2. "Muti dalla vergogna" di Giovanni Spinazzola

11 Maggio 2024 22:16 —

Un'altra disastrosa prova e un'ennesima sconfitta rimediata al Maradona stavolta ad opera del Bologna. Un Napoli amorfo, imbambolato, inebetito fin dal fischio d’inizio ha permesso alla squadra di Thiago Motta, molto motivata, di piazzare un terrificante uno-due e chiudere il match nei primi dodici minuti di gioco. La girandola e la velocità con cui i felsinei hanno preso d’infilata centrocampisti e difensori azzurri è stata martellante. Ogni azione si tramutava in un pericolo per Meret e compagni incapaci di opporsi con efficacia e quando in area napoletana i cross precisi dalla fascia sinistra, il primo tra l’altro evitando un sicuro corner, puntuali sono arrivate le incapacità dei difensori a liberare l’area. Potrebbe essere una battuta da far sorridere se non fosse una cosa maledettamente seria, ma anche stavolta è stato un attaccante a sbloccarsi dopo un lungo digiuno. Circolava sui social stamattina e nei giorni scorsi la frase “vuoi vedere che tocca a Nodoye tornare a segnare dopo lungo tempo?” e tutti a postare le faccine che si sganasciano dalle risate. Beh, neanche a farlo apposta è stato lui di testa sul traversone di Odgaard a sovrastare Di Lorenzo portando il Bologna in vantaggio. Pensate ha segnato il suo primo goal in campionato! Che fare? Ridere o piangere? Presa la botta ci si attendeva la reazione del Napoli che invece continuava a registrarsi assente preda delle folate degli avversari e dopo neanche tre minuti ecco l’inevitabile secondo schiaffone. Stessa identica situazione, stavolta da un calcio d’angolo. Pallone in area tutti a giocare alle belle statuine ed era Posch stavolta a trovarsi da solo, stacco perentorio di testa e Meret nuovamente battuto senza la possibilità di opporsi. C’era Anguissa vicino al difensore bolognese ma è rimasto fermo a guardare. Tifosi spazientiti e un uragano di fischi si abbatteva sulle loro teste. E’ stato in quel momento che la squadra si è un po' scossa e ha cominciato a giocare sia pure con molta rabbia e poca lucidità ma perlomeno si vedeva un minimo di reazione. C’era ancora tutto il tempo per riprendere la partita ed infatti al 20’ la difesa felsinea andava in crisi. Di Lorenzo faceva filtrare un pallone in area che dopo un rimpallo finiva tra i piedi di Osimhen che davanti alla porta veniva agganciato e messo a terra, Pairetto indicava il dischetto. Politano s’incaricava del tiro ma l’esecuzione non era né forte né angolata e Ravaglia deviava in angolo. Sfumava l’opportunità di riprendere la partita e da quel momento il match è andato avanti con il Napoli che cercava a sprazzi ma senza lucidità di accorciare le distanze e il Bologna a controllare e a difendersi con ordine. Olivera al 28’ sfiorava la traversa con un colpo di testa su calcio d’angolo così come Lobotka al 41’ accarezzava la parte alta della porta di ravaglia con un gran tiro da fuori. Secondo tempo con il Napoli che accelerava il ritmo ma sempre con molta confusione e senza molto costrutto. Lobotka cercava di dare ordine ma non trovava un valido aiuto in Anguissa, molto impreciso negli appoggi, nel controllo e nelle conclusioni. Cajuste dal canto suo si rendeva utile spezzando le trame offensive dei bolognesi cercando nel contempo di impostare il gioco d’attacco azzurro, lodevole ma è chiaro che di più non poteva fare. Politano, a parte l’errore dal dischetto, metteva più volte in apprensione la difesa felsinea molto attenta però nel reparto centrale arretrato, mentre Kvaratskhelia, recuperato a tempo di record evidenziava le sue imperfette condizioni fisiche e solo in qualche occasione riusciva a sfuggire al suo controllore. Peraltro bisogna anche dire che è stato sottoposto ad una rude marcatura, tollerata fin troppo da Pairetto, che lo ha innervosito fin tanto da essere ammonito per proteste. Il Bologna dal canto suo riusciva a tenere la partita sotto controllo e sfiorava il terzo goal al 65’ quando Zirkzee sfuggiva a Di Lorenzo entrava in area ma il suo tiro veniva deviato di piede da Meret.  Il Napoli dal canto suo creava l’unica grossa occasione al 69’ quando il neo entrato Ngonge serviva in area Osimhen che sferrava un bel tiro in diagonale sventato in angolo da Ravaglia con la punta delle dita. Era l’ultimo squillo. Da questo momento sugli azzurri, subissati dai fischi, calava definitivamente, inesorabilmente e malinconicamente il sipario. Non resta altro che attendere gli altri due impegni di campionato per poi trangugiare definitivamente quest’amara stagione.

 

11 Maggio 2024 22:16 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio 2024 22:16
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