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SPORT

Napoli-Monza: 0-0. “Adda passà ‘a nuttat” di Giovanni Spinazzola

29 Dicembre 2023 21:33 —

Un solo misero punto quello conquistato dal Napoli nel match al Maradona contro il Monza. Un pareggio che spezza la serie negativa di due sconfitte consecutive (compresa quella contro il Frosinone in Coppa Italia) ma che serve a poco nell’economia della classifica. Gli azzurri sono scesi in campo in formazione rimaneggiata. Mazzarri tra infortuni, Oliveira, Natan, squalificati, Politano ed Osimhen e cessioni, Elmas, è costretto a fare di necessità virtù. Ha recuperato Lobotka e Lindstrom schierando fin dal primo minuto Zerbin sulla fascia destra. Lo slovacco nonostante non fosse in piena forma è stato lucido a centrocampo alimentando di continuo la manovra offensiva ed una buona mano gliel’ha data Anguissa formando una diga nella fascia centrale proponendosi anche in fase offensiva. Ha avuto una grande opportunità di realizzare la rete del vantaggio quando al 40’ Mario Rui ha pennellato un impeccabile traversone sui suoi piedi ma il suo tiro di prima intenzione è stato respinto miracolosamente dal portiere monzese. Il ragazzino invece non ha saputo dare quella spinta, quell’incisività che sa dare Politano. Ha giocato con lodevole impegno ma più di questo non è stato in grado di fornire. In pratica nell’economia del fronte offensivo la fascia destra è stata praticamente nulla. E’ vero si sarebbe potuto infilare Di Lorenzo, lo ha fatto, ma non con quella continuità che serviva. Sicchè il gioco si è spostato dall’altra parte dove Mario Rui ha fatto chilometri su e giù rendendosi prezioso sia in difesa che nella ricerca della profondità, mentre Kvaratskhelia ha spaziato molto dalla sinistra al centro e sulla destra riuscendo anche a saltare l’uomo ma è venuto a mancare ancora un’altra volta nelle conclusioni. Clamorosa quella al 56’ quando Raspadori gli ha servito un bel pallone in area mettendolo davanti a Di Gregorio ma, come già accaduto contro la Juventus, ha sprecato la ghiotta occasione tirando debolmente sul portiere in uscita. Il georgiano si è trovato anche altre due volte nelle condizioni per sbloccare il risultato ma non le ha saputo sfruttare. Cosa diavolo gli stia capitando non si capisce. Fatto sta che mancando Osimhen, con Raspadori che ha svariato molto cercando di creare spazi in area e con Kvaratskhelia in fase negativa il Napoli pur avendo in mano la partita si è trovato con le polveri bagnate e, parafrasando l’indimenticabile Vujadin Boskov, se non si segna la partita non si vince, non solo ma si può rischiare anche la beffa. Il Monza non ha creato grossi pericoli agli azzurri. Si è chiuso nella propria tre quarti cercando le ripartenze in contropiede, ma Juan Jesus e Rrahmani hanno fatto buona guardia annullando gli attaccanti avversari. Eppure al 66’ Meret ha dovuto compiere prima una prodezza su Colombo libero di tirare verso la sua porta e poi ha neutralizzato un rigore fischiato dall’arbitro su un fallo di mani di Mario Rui assolutamente involontario. E’ accaduto che sulla respinta del portiere azzurro si sia creato un gigantesco batti e ribatti in area e il pallone è finito sul braccio del portoghese. L’impresa del numero uno azzurro, che poco dopo è dovuto uscire per il riacutizzarsi di un dolore muscolare che lo aveva tenuto in dubbio fin dal riscaldamento pre-gara, ha evitato che la striscia negativa continuasse. Mazzarri le ha tentate tutte pur di riuscire a violare la porta monzese, facendo entrare Gaetano e Lindstrom per dare maggiore impulso e freschezza alle idee, ma il danese non si è visto e il centrocampista napoletano ha avuto una buona opportunità al 91’ ma il suo tiro è stato deviato in angolo. Sarebbe stato forse opportuno far entrare Simeone al posto dell’evanescente Raspadori ben prima degli ultimi 5’ finali ma con i se e i ma non si va da nessuna parte. Finisce qui un anno controverso. Da un lato c’è stata la meravigliosa cavalcata chiusa con il terzo scudetto di una squadra che ha giocato un calcio di primissima qualità facendo il giro del mondo tra gli “ohhhhh” di meraviglia capace di incantare tutti i calciofili della Terra dominando in lungo e in largo un campionato. Dall’altro quattro mesi opachi, mesti, di tutt’altro tenore rispetto a quelli precedenti con una classifica sbilenca, brutta copia di quell’altra. Eppure, tranne Kim, gli attori sono gli stessi. C’è solo da voltare pagina dimenticando questi ultimi mesi dell’anno, riaggiustare la macchina e rimetterla in moto. Insomma prendendo umilmente in prestito la celebre frase del grande commediografo figlio di questa città Eduardo de Filippo “Adda passà ‘a nuttat”
 

29 Dicembre 2023 21:33 - Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre 2023 21:33
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