17 Gennaio 2025 - Aggiornato alle 02:05
CRONACA

Napoli: I Comitati della Città, "Parthenope non canta più"

09 Dicembre 2024 13:27 —

Parthenope non canta più. Arrivò qui sfinita dal dolore che la sua cieca superbia le inferiva. Morì su queste sponde, sull’isolotto di Megaride, lasciando al mondo il suo ultimo straziato canto. Dalle sue ceneri nacque una città e un popolo che per quasi tremila anni ha fatto di quel canto la sua passione, una passione che ha coinvolto il mondo intero, destando ammirazione sincera, quasi devozione.

Con quest’arte i partenopei avevano restituito alla loro madre mitologica quell’onore che lei considerava violato da Odisseo. Una piccola città del Sud Italia, affacciata sul Mediterraneo, che ha conosciuto in 2500 e più anni di storia splendori e miserie, è stata colonia, regno, capitale europea. Ha fatto parlare di sé per le sue bellezze, per la sua arte, per la sua cultura.

E per l’indole del suo popolo, incline di pari grado all’allegria e alla malinconia, dolce e ospitale ma anche, quando è servito, burbero e ribelle.

La natura è stata matrigna, regalando loro doni unici e preziosi ma pretendendo in cambio tributi di dolore che nei secoli non sono mai cessati, dalla prima eruzione dello sterminatore dormiente all’ultimo sussulto della terra.

Parthenope è sopravvissuta a tutto, ha cantato fra le guerre e le macerie, ha sopportato invasioni e sfruttamento, ha visto partire per fame i suoi figli migliori e li ha visti creare in nome suo imperi dall’altra parte dell’Oceano, quella parte in cui lei non è mai stata e di cui non immaginava nemmeno l’esistenza.

Parthenope ha continuato a cantare, sempre, con la sua voce più bella e ammaliante, regina scapigliata, gitana fiera di esserlo, col mento alto e il petto esposto, sfidando il mondo e le sue regole in nome dell’amore per la libertà che la sua terra sapeva regalare.
Poi lentamente, senza che nessuno se ne accorgesse in tempo, senza che nessuno riuscisse a fermarla, arrivò la violenza. Un mostro cieco e folle, senza dignità, senza onore, senza pudore.

La violenza ha strisciato nelle fogne, nei rivoli di melma dei quartieri più abbandonati dal sole, ha allungato i suoi artigli sui più deboli e i più indifesi. Ha fatto credere loro che con un coltello o una pistola in tasca avrebbero ottenuto il loro riscatto, sarebbero stati rispettati, facoltosi, vincenti.

Come una droga dolce ma velenosa si è introdotta nei luoghi più sacri della città, nelle famiglie, nei cortili, fra i gruppi di amici e in poco tempo è riuscita a dominare l’anima di quasi tutto un popolo, uno dei popoli un tempo più quieti e gentili del mondo.
Per le strade della città nessuno canta più, si sente solo il rumore sordo di colpi di pistola, urla di dolore di ventri squarciati da lame, rumore di passi di gente in fuga, bestemmie, richieste di aiuto. E pianti infiniti di madri disperate condannate a una dannazione che finirà solo con la morte.

Sul selciato scuro e umido oggi giace di nuovo, dopo quasi tremila anni, il corpo di Parthenope. Ha il petto squarciato dal colpo di un’arma da fuoco e una lacrima che le scorre sul viso ormai pallido. Il suo sangue macchia la città che le appartiene, che le aveva resa immortale e ora la uccide, senza un senso, un motivo. Solo per odio.

È finita, cali il silenzio sul mondo, la voce di Parthenope si è spenta, non canterà mai più.

(Comitato Fatti di Napoletani perbene - Comitato Riscattiamo la quarta municipalità di Napoli - Pino De Stasio consigliere municipale - Marì Muscarà consigliere regionale -Vento di Frontiera Associazione Culturale - Idea Campana APS - Comitato Civico Vomero - Comitato Quartiere Poggioreale - Bona Mustilli - Progetto Napoli - #AcmeNapoli - Assoutenti - Comitato No-Fly Zone - Comitato Vivibilità Cittadina - Focus Green Progettazione - Comitato tutela parco Mascagna)

 

09 Dicembre 2024 13:27 - Ultimo aggiornamento: 09 Dicembre 2024 13:27
Commenti (0)


Per commentare questa notizia accedi all'applicazione o registrati se non hai ancora un account
Questo sito utilizza cookie tecnici per offrirti una migliore esperienza di navigazione sul sito.
Navigando su questo sito accetti l'utilizzo dei cookie.

Chiudi