27 Luglio 2024 - Aggiornato alle 04:20
CRONACA

Napoli: Tensione nel carcere di Secondigliano. Detenuto straniero, particolarmente violento e già recidivo, ha tentato di sgozzare con una lametta e ferito al collo un sovrintendente di Polizia Penitenziaria

01 Giugno 2024 20:25 —

Momenti di tensione questa mattina nel carcere napoletano di Secondigliano, dove un detenuto straniero, particolarmente violento e già recidivo, ha tentato di sgozzare con una lametta e ferito al collo un sovrintendente di Polizia Penitenziaria.

Il poliziotto è stato prontamente soccorso, accompagnato in ospedale e adesso dovrà sottoporsi a profilassi preventiva per malattie infettive.

Ne danno notizia il Segretario generale aggiunto del Si.N.A.P.Pe Luigi Vargas e il Segretario Regionale Pasquale Gallo: "Ci si chiede come mai un detenuto così aggressivo e già recidivo non sia stato oggetto di provvedimenti tesi a comprimerne la pericolosità.

E’ ora di dire basta! Non possiamo più accettare che si verifichino ancora questi eventi ai danni dei rappresentanti dello Stato, la cui unica colpa è quella di espletare con professionalità e spirito di sacrificio i loro compiti istituzionali. E’ giunto il momento di contrastare con decisione questi intollerabili atti di violenza in danno dei poliziotti penitenziari con pene e sanzioni esemplari, al fine di prevenire e stroncare sul nascere questi preoccupanti fenomeni che negli ultimi tempi si stanno ripetendo con allarmante frequenza.

Pensiamo, ad esempio ad un maggiore ricorso alla sanzione dell’esclusione dalle attività in comune dall'applicazione del regime di Sorveglianza Particolare e al trasferimento fuori regione dei detenuti facinorosi, previsti dall’ordinamento penitenziario, ma che negli ultimi tempi nei penitenziari campani non stanno trovando la necessaria attuazione anche per problemi logistici dovuti all’eccessivo sovraffollamento. Tutto ciò, ovviamente, viene interpretato, soprattutto dai detenuti particolarmente violenti e remissivi alle regole, come un ammorbidimento del regime penitenziario infondendo in essi la convinzione di rimanere impuniti. Non si può più andare avanti così. Questi frequenti episodi di aggressione minano la serenità dei poliziotti, costretti a lavorare sistematicamente sotto organico e con carichi di lavoro sempre più insostenibili e stressanti aggravati dalla tensione causata dal cospicuo sovraffollamento che ha trasformato i penitenziari campani in un carnaio che mette a dura prova la sicurezza degli istituti penitenziari l’igiene con il concreto rischio di diffusioni di disordini, riducendo al minimo i livelli di sicurezza. Basta! Non possiamo più tollerare che, per garantire l’equilibrio negli istituti penitenziari, venga calpestata la dignità dei nostri encomiabili colleghi dai quali ormai vengono pretesi sempre più doveri ed ai quali vengono garantiti sempre meno diritti. Noi garantiamo la sicurezza dei cittadini e dello Stato, ma la nostra sicurezza chi ce la garantisce?! Chiediamo interventi concreti da parte dei dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria. Proprio ieri siamo scesi in piazza con una manifestazione congiunta per gridare a gran voce la nostra indignazione e forzare l’immobilismo che ristagna ormai da troppo tempo nei penitenziari campani, impantanandosi in una palude di indifferenza i cui maleodoranti miasmi stanno esondando oltre limiti non più tollerabili!

Ora basta! Vogliamo tutele, pretendiamo garanzie!” "Le estreme condizioni di DISAGIO del personale di Polizia Penitenziaria richiedono interventi urgenti, ma i vertici del DAP e del PRAP, sono fermi in un perdurante e preoccupante IMMOBILISMO. Siamo seduti su un vulcano pronto ad ESPLODERE e i segnali PREMONITORI non mancano. Eventi CRITICI sempre più frequenti, AGGRESSIONI fisiche e verbali agli operatori penitenziari denotano un allarmante ARRETRAMENTO dell'affermazione della LEGALITÀ nelle carceri che, di questo passo, saranno consegnate alla CRIMINALITÀ. Il personale di Polizia Penitenziaria, ultimo baluardo di un sistema ai limiti del COLLASSO, non può più aspettare. È in gioco la CREDIBILITÀ del sistema, la sua sopravvivenza. Intanto rivolgiamo gli auguri di una pronta guarigione allo sfortunato collega coinvolto e un plauso a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che ogni giorno si sacrifica oltre il dovuto." concludono i due dirigenti sindacali del Si.N.A.P.Pe.

01 Giugno 2024 20:25 - Ultimo aggiornamento: 01 Giugno 2024 20:25
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