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Napoli: "Una domenica bestiale" di Giovanni Spinazzola

03 Marzo 2024 23:53 —

Era stata derubricata come la partita della verità dopo il roboante successo infrasettimanale nel recupero contro il Sassuolo; ebbene il Napoli ha confermato di essere sulla strada della ripresa sia come intensità, che come volume di gioco. La Juventus era la partita madre, vuoi per il secondo posto in classifica che aveva nelle sue mani prima di questo match, vuoi anche per l’eterna rivalità tra le due tifoserie e tra i due club. Gli azzurri l’hanno affrontata con quel piglio che avevano lo scorso anno, vale a dire senza timori, senza balbettii giocando a viso aperto con un pressing asfissiante a centrocampo raddoppiando anche triplicando gli avversari evitando loro di mettere in atto i propri schemi. Lo stesso dicasi in difesa dove si sono viste chiusure a blocchi che hanno impedito agli attaccanti bianconeri di rendersi pericolosi. C’è anche da dire che i meccanismi non sono ancora del tutto perfetti, tanto è vero che Vlahovic si è trovato per ben tre volte a battere comodamente a rete e buon per il Napoli che stasera aveva le polveri bagnate però è significativo constatare che si è vista una tenuta più consistente rispetto a quanto fatto vedere finora. E’ chiaro che per giocare in tal modo occorre che la preparazione fisica sia ottimale e quell’inversione di tendenza che già si era vista con Mazzarri si sta concretizzando con Calzona. Il C.T. slovacco ha dato alla squadra la sua impronta di gioco senza tic-toc inutili e infruttuosi ma affondando con costanza e rapidità mettendo in affanno l’avversario. Se ne sono avvantaggiati Lobotka a cui il tecnico, che conosce benissimo essendo suo giocatore anche in Nazionale, ha consegnato le chiavi della squadra, Kvaratskhelia che ha fatto letteralmente impazzire i suoi marcatori e anche Osimhen tirato a lucido e tonico come non l’abbiamo mai visto finora in questa stagione. Il georgiano è stato oggetto di un “trattamento” molto particolare tant’è che l’arbitro con un plateale labiale dopo pochi minuti ha detto a Bremer che dopo tre falli piuttosto netti non poteva fare altro che ammonirlo e stessa sorte è toccata poco dopo a Cambiaso. Tutto ciò ha consentito al Napoli di creare azioni pericolose rispondendo a tono alle occasioni create dalla Juventus. Al palo colpito da Vlahovic, forse in fuorigioco, con Meret uscito alla disperata, gesto che ha forse ha costretto all’errore l’attaccante bianconero ha fatto da contraltare il salvataggio di testa sulla linea di porta di Alex Sandro. Un Napoli quindi che sa rendersi pericoloso e non costretto solo a subire. Dicevamo della condizione atletica ed infatti nella ripresa quando questa è calata Di Lorenzo e compagni non sono riusciti a rendersi pericolosi e la Juve ne ha approfittato per aumentare la pressione fino ad arrivare al pareggio. L’ingresso di giocatori più freschi ha riportato nuovamente gli azzurri a farsi pericolosi dalle parti di Szczesny ed è arrivato il rigore decisivo. Calzona ha riconfermato la formazione vittoriosa sul Sassuolo eccezion fatta per la difesa dove Juan Jesus è andato a completare il reparto difensivo centrale affiancando Rrahmani con Olivera che sulla fascia sinistra ha sostituito Mario Rui. Riconferma anche per Traorè a centrocampo. Il primo squillo è stato del Napoli con un cross di Politano che ha costretto Szczesny ad una uscita con i pugni. Risponde la Juve al 10’ con un cross di Chiesa su errore di Olivera verso Vlahovic che tira però fuori.  Al 24’ una bella azione degli azzurri permette a Di Lorenzo solo in area di tirare verso la porta ma la conclusione è altissima. I bianconeri vanno vicinissimi al vantaggio al 34’ con Vlahovic che viene servito sulla fascia in sospetto fuorigioco entra in area e sull’uscita di Meret coglie il palo. Quattro minuti dopo però è il Napoli che risponde andando vicino al vantaggio con un colpo di testa di Olivera che viene salvato sulla linea di porta da Alex Sandro. E’ il preludio alla rete di Kvaratskhelia che arriva al 42’ su un cross di Di Lorenzo il pallone viene colpito di testa da Bremer finisce sui piede del georgiano che in giravolta insacca. Una leggerezza di Traorè al 45’ per un soffio non costava caro. In fase di disimpegno il giocatore azzurro si faceva togliere la sfera da Vlahovic il gran tiro però sfiorava la porta di Meret. Nella ripresa come detto la stanchezza si è fatta sentire nelle gambe dei padroni di casa che subivano la pressione della Juventus senza però che questi si rendessero pericolosi tant’è che nessuna azione degna di rilievo veniva annotata. Finchè all’81’ Chiesa di poco dentro l’area lasciava partire un gran diagonale che s’infilava dalla parte opposta dell’incolpevole Meret. Calzona inseriva Raspadori al posto dell’esausto Politano e Zielinski, su cui sta lavorando molto per recuperarlo, al posto dello stanco Traorè. Buona la sua partita anche se è evidente la mancanza di minuti nelle gambe che non gli consente di essere lucido nelle conclusioni. La rabbia per il pareggio siglato dalla squadra di Allegri e la freschezza dei nuovi entrati ridava al Napoli vigoria e all’86’ ben tre difensori bianconeri non potevano far altro che abbattere lo scatenato nigeriano. Rigore sacrosanto che l’arbitro richiamato dal Var dopo aver rivisto l’azione concedeva. Il tiro dell’attaccante azzurro veniva però respinto dal portiere bianconero ma era lesto Raspadori ad anticipare tutti e mettere dentro il pallone di questo successo che si spera possa essere finalmente la svolta di questa stagione per il Napoli.

 

03 Marzo 2024 23:53 - Ultimo aggiornamento: 03 Marzo 2024 23:53
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